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Descrizione
L'antico castrum sorge su un rilievo ampio, conosciuto col toponimo di "Rocca", inaccessibile per tre lati e difeso ad est da una cospicua fortificazione edificata con grandi pietre squadrate disposte su filari più o meno regolari (tecnica edilizia comune ai ruderi della fortezza di Monselice, VI/VII sec. d.C.). Sulla sommità del rilievo è stato posto recentemente in luce un edificio di grandi dimensioni risalente all'epoca tardo antica (V/VI sec. d.C.), al quale afferiscono almeno quattro fasi d'uso.
La fase più antica è caratterizzata da strutture murarie di buona qualità con doppio paramento intonacato. La seconda fase, che sulla base dei reperti individuati è databile al VII/IX sec. d.C., testimonia, invece, un ampio rivolgimento dell'edificio, che viene ridefinito planimetricamente. Si riconoscono almeno tre vani il cui uso però non si riesce a specificare con precisione. Questa seconda fase dell'edificio presumibilmente viene abbandonata nel IX sec. d.C. e l'area risulta occupata, nella porzione settentrionale, da inumazioni; al contrario la parte meridionale della struttura è sfruttata da una struttura con base in pietra e, presumibilmente, alzato ligneo, una sorta di capanna, la cui reale funzione però sfugge.
La fase quattro segna la fine dell'occupazione sommitale della rocca. Si documenta, infatti, la distruzione della capanna per incendio e ciò che rimane è ricoperto da nuove inumazioni e da successivi strati di terra che contribuiscono a sollecitare interventi di tipo agricolo fino al XVI/XVII sec. All'antico edifico della sommità si accedeva almeno attraverso due porte, delle quali una è stata recentemente indagata. Presso di essa si è scoperto un edifico di culto ad unica navata e abside semicircolare. La tecnica edilizia della piccola chiesa è composta da due paramenti esterni di pietrame calcareo appena sbozzato e da un riempimento interno di malta e ciottoli. All'interno dell'aula si può distinguere la zona del presbiterio evidenziato da un arco trionfale che poggia su due pilastri e da una recinzione, di cui rimangono solo tre grosse pietre. Nei pressi del coro il pavimento era decorato a mosaico a tessere policrome, poggianti su uno strato di calce giallo-rosata.
Contemporaneo al mosaico (VI sec. d.C.) doveva essere anche il ciclo d'affreschi absidale, del quale rimane poco o nulla. L'aula godeva di pareti intonacate di bianco e di un pavimento costituito da uno strato compatto di calce. All'interno della chiesa si sono rinvenute anche tre deposizioni tombali (altre sono state trovate all'esterno dell'edificio). Lungo il fianco meridionale è stata, inoltre, posta in luce una necropoli longobarda risalente al VII sec. d.C. Questi elementi fanno propendere per una datazione della fortezza compresa tra il V e gli inizi del VII sec. d.C. I Purtroppo altri elementi concreti sfuggono per mancanza di ulteriori studi. Si sconosce il periodo esatto in cui il castrum di Garda venne eretto a iudiciaria, nè tanto meno si è certi che esistesse oltre al castrum, anche una "civitas" distinta ove risiedesse la guarnigione longobarda, così come si osserva presso Sirmione.
Lungo le pendici meridionali del colle "Rocca" trova posto una chiesa di S. Colombano, presso la quale doveva trovare posto la corte dell'omonimo monastero di S. Colombano; similmente, non lontano dal castrum di Garda, in località Baesse doveva trovare posto la corte di Cervinica, alle dipendenze dirette del monastero di S. Giulia. Alcune analogie accomunano i due castelli di Sirmione e Garda. Rappresentano importanti nuclei fortificati, con frequentazione longobarda dal VI al VII sec. d.C., sebbene presentino tracce insediative di epoca tardo antica e romano imperiale.
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Storia
Del castello di Garda si ha menzione presso l'Anonimo Ravennate e solo sessant'anni dopo il complesso appare nella documentazione scritta. All' 825 d.C. si data un atto che ricorda il castello a capo di un distretto a cui apparteneva Bussolengo. Alla metà del IX sec. d.C. è il conte di Verona ad reggere il complesso fortificato. Un diploma di Ludovico II, databile all'860 d.C., si apprende che il castello di Garda fosse corte regia.
Un altro documento, risalente al 904 d.C., contiene importanti dati topografici relativi al lago di Garda e chiarisce che la città di Garda fosse distinta dall'omonimo castello, che, per volontà di Enrico II, verrà sottoposto alle dirette dipendenze dell'impero e nel 1193 verrà venduto al comune di Verona.
Indirizzo:
Facilities
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