Il Castello è chiuso per pericolo crolli
Descrizione
Il castello di Cly fa parte della tipologia di castelli valdostani di tipo primitivo, costituiti da un massiccio donjon centrale circondato da un'ampia cinta muraria, che racchiudeva al suo interno, oltre al mastio, anche una serie di altri edifici. Nel caso di Cly la cinta muraria, ancora conservata quasi interamente, era sovrastata da una merlatura e racchiudeva un'area di circa 2800 mq.
La parte occidentale è sempre stata priva di edifici ed era costituita da una spianata dove la popolazione locale poteva rifugiarsi in caso di attacco nemico. L'area a sud est ospitava invece le costruzioni, edificate in epoche diverse tra l' XI e il XIV secolo, tra cui la massiccia torre centrale, la cappella, le cucine, le stalle, il corpo di guardia e l'abitazione del castellano. Nell'angolo di nord ovest è possibile notare i resti di una torre sotto la quale si trovava una cisterna sotterranea per la raccolta dell'acqua, intonacata in cocciopesto per renderla impermeabile.
L'edificio più imponente del castello era sicuramente il mastio, la massiccia torre centrale. Era costituito da un donjon a pianta quadrata di circa 9,40 x 9 metri di lato e alta 18 metri, costruita sopra la roccia viva in modo da offrire una maggiore resistenza in caso di attacco tramite mine (che consistevano nello scavare un piccolo tunnel sotto le fondamenta della torre e nel farlo collassare all'improvviso). La torre era verticalmente divisa in tre piani sovrastanti, e l'accesso era posto ad alcuni metri di altezza dal suolo, una soluzione difensiva che è possibile notare anche nei donjon di molti altri castelli dell'epoca, tra cui Graines e Chatelard. Inizialmente per accedere alla torre veniva usata una scala a pioli in legno, in seguito sostituita da una scala in pietra sorretta da un arco rampante, ormai crollata. Nel corso degli anni la torre deve avere subito alcuni rimaneggiamenti, come dimostrano una porta e alcune finestra murate.
Addossato al mastio si trovano i resti della piccola cappella romanica dedicata a San Maurizio, risalente probabilmente all' XI secolo. L'abside, orientato verso est, era in origine affrescato con figure di angeli, santi ed evangelisti, come dimostrano alcuni disegni di Alfredo d'Andrade e gli scritti di Carlo Nigra degli inizi del 1900, ma ormai ne rimangono solo alcuni frammenti. Gli edifici residenziali e il corpo di guardia, situati nella parte più meridionale del castello, sono ormai ridotti allo stato di rudere e appena intuibili.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
All'uscita del casello autostradale A5 di Châtillon si imbocca la statale 26 e si prosegue in direzione di Aosta. Dopo alcuni chilometri si raggiunge il comune di Chambave: all'altezza della rotonda si svolta a destra e si seguono le indicazioni per Saint-Denis. Il Castello si trova in frazione Cly che si raggiunge svoltando in una stradina sulla destra prima del centro paese.
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Storia
Costruito su di un picco roccioso a strapiombo, il Castello di Cly sfrutta la naturale vocazione difensiva del sito. La necessità di controllare e proteggere le terre coltivate e gli abitati vicini è alla base dell'insediamento fortificato.
Il Castello è il risultato di più fasi costruttive che si sono susseguite nel tempo senza soluzione di continuità, dalla prima metà dell'XI secolo a tutto il XVI secolo.
La prima menzione esplicita riguarda la cappella castrale, dedicata a San Maurizio, e numerata in una bolla papale del 1207, fra i beni del convento di Saint-Gilles a Verrès.
Il primo Signore di Cly, Boson IV, appare nel 1232. Nel 1376, dopo il rifiuto da parte di Pierre II di prestare giuramento di fedeltà, i feudi e i beni passarono sotto il dominio diretto dei Savoia. Questi vi costituirono una castellania che durò fino al 1550, quando fu infeudata al capitano spagnolo Cristoforo Morales e successivamente, nel 1562, a Giovanni Fabri, segretario di Stato del duca Emanuale Filiberto.Il castello passò poi ai Roncas che lo smantellarono nella prima metà del XVII secolo.
La documentazione d'archivio e un'attento esame degli intonaci ancora esistenti, forniscono importanti indizi sulla decorazione pittorica di alcuni vani del castello, purtroppo quasi completamente perduta, ma in parte riprodotta da Alfredo d' Andrade a fine Ottocento. Nella cappella sono stati individuati tre strati di affreschi databili fra il XII e il XIV secolo.
A seguito di varie vicende, il maniero fu acquistato dallo storico Tancredi Tibaldi, a nome del Comune di Saind-Denis e da allora la proprietà non ha più subito variazioni.
Tutti gli anni, da fine giugno a fine agosto, il castello si apre tutti i giorni per visite guidate.
Araldica
I primi a essere documentati come proprietari del castello di Cly sono i fratelli Rodolfo, Goffredo e Bonifacio di Challant nel 1295.
Gli Challant, visconti della Valle d\'Aosta, erano divisi in varie branche e una di queste era quella dei Cly. La stirpe dei de Cly, fece la sua comparsa nella metà del XIII secolo e acquistò via via una fisionomia propria, distinguendosi dalle altre branche della casata.
I de Cly, pur essendo nobili, furono sempre oppressi dai debiti, cosa che li costrinse a cedere a vario titolo porzioni della Signoria ai cugini delle altre branche Challant.
La sorte dei signori di Cly fu marcata alla fine dall\'impossessarsi della loro Signoria da parte dei Savoia. Il tutto culminò nel 1376 con la confisca dei beni e del castello. La fortificazione fu assalita dai soldati dei Savoia e vi fu una vera e propria battaglia, che vide le imprese di due scudieri del signore Pietro di Cly, uno dei quali tale Ferrandus, fu ucciso in battaglia, mentre l\'altro Johannes de Mota finì in prigione. A questo punto il maniero passò ai Savoia.
Bibliografia
"Castello di Cly" di Ezio Gerbore, Musumeci editore.
Indirizzo: Località Cly