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Descrizione
Castel Pergine è una fortificazione che si erge ad Est del borgo di Pergine Valsugana. Dall'alto del colle Tegazzo, ad una altezza di 657 metri, Castel Pergine domina tutta l'Alta Valsugana dalla conca del Lago di Caldonazzo sino al torrente Fersina.
Il maniero è circondato da una cinta muraria esterna e l'accesso è situato attraverso una torre quadrata, sulla strada che porta al paese di Pergine. La cinta percorre tutto il perimetro circostante il maniero, con un alternarsi di torri di guardia.
L'impianto del castello è a pianta quadrangolare e si trova sulla sommità della collina. Al suo interno c'è un giardino circondato dalla cinta muraria principale ed accessibile solo dall'interno del maniero. I collegamenti verticali si attuano attraverso imponenti scale a chiocciola in pietra, che consentono di raggiungere i piani superiori.
Il castello, al suo interno, è formato da tre livelli, che posseggono:
- Pianterreno: sala d'entrata, cucina, cucina nera, cantine e accesso al giardino;
- Primo piano: sala del trono (oggi reception), cappella di Sant'Andrea, bar e ristorante;
- Secondo piano: le cinque sale (Sala del Balconcino, Sala del Vescovo, Sala della Stufa Verde, Sala del Principe e Sala della Dama Bianca) ospitano una mostra sulla produzione dei piccoli frutti della valle, una mostra fotografica sulle bellezze della Valsugana e una mostra con piante e documenti sul Castello di Pergine.
Il pianterreno e il primo piano del palazzo sono sempre accessibili al pubblico. Grazie al sostegno dell'Associazione Produttori Agricoli Sant'Orsola e del Consorzio B.I.M. Brenta anche il secondo piano del palazzo è visitabile.
Da aprile a novembre si effettuano visite guidate.
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Storia
Castel Pergine, secondo alcuni storici, è sorto in epoca longobarda, forse come presidio in epoca preromana. Anche se le prime notizie certe risalgono all'anno 845 la prima notizia documentata risale al 1155, quando Odorico da Pergine ed Ezzelino compaiono tra i testimoni di un importante documento compilato a Riva del Garda. Il Castello passò poi nelle mani della famiglia dei signori di Pergine che pare sia imparentata con le maggiori famiglie feudali del Trentino. Attorno al XIII secolo Castel Pergine venne preso ed espugnato dalle truppe di Ezzelino da Romano, che diedero alle fiamme il borgo di Pergine.
Il castello non era del tutto ricostruito quando il principe Enrico II lo riscattò dai vincitori consegnandolo al figlio Adriano. La cerimonia si svolse a Trento, nel palazzo vescovile, nella quale venne deciso di conservare e ricostruire la fortezza come presidio, per assicurare la sicurezza del traffico lungo il confine della Valsugana. Poco dopo, il castello divenne feudo di Mainardo II, conte del Tirolo e verso la fine del secolo la fortezza fu protagonista di alcuni avvenimenti bellici di notevole importanza. Castel Pergine venne raggiunto dall'incursione del condottiero padovano Marsilio Partenopeo, alleato con i principi-vescovi di Trento e Bressanone. Il potere dei vescovi era stato ridotto e indebolito a tal punto da renderli in tutto e per tutto dipendenti dai conti del Tirolo. Essi attaccarono mentre gli Scaligeri, alleati di Mainardo, fortificavano il Dos Trento (1278). Mainardo II si ritrovò quindi solo ad affrontare la minaccia bellica. La fortezza venne espugnata e nel 1322 divenne vicario del vescovo di Trento Bonaventura Gardelli. Fu costui che consegnò la fortezza a Jacopo da Carrara per scongiurare l'invasione della capitale del principato vescovile da parte del duca Corrado di Teck capitano dell'esercito del marchese Lodovico di Bradeburgo. Il principato aveva affidato la difesa di Trento a Dioniso Gardelli, zio di Bonaventura Gardelli, ma egli a tradimento aprì le porte del castello del Buonconsiglio al nemico, licenziò le truppe che il signore di Padova aveva inviato, uccise Giovanni D'Arsio e consegnò nel gennaio del 1349 la torre "Vanga" ai nemici. Pochi giorni dopo si recò a Castel Pergine per convincere il nipote Buonaventura a consegnare il castello in mano nemica, ma egli non solo rifiutò la proposta decise perfino di giustiziarlo. Su richiesta di Bonaventura, Jacopo di Carrara inviò un esercito di cavalieri e di fanti a presidiare il castello.
Il dominio su Pergine dei Carrara durò fino al 1356 quando il pievano Enrico di Pophingen, capitano del Tirolo, giunse con i suoi armati sul dosso del ponte di Fersina. Dal 1356 al 1531 vi fu una dominazione tirolese. Verso la metà del '400 il castello fu ricostruito in stile gotico. Dopo l'acquisto della giurisdizione del castello da parte del vescovo Bernardo di Cles, il cardinale di Trento. Il Firmian rimase nel castello fino al 1581 quando il barone Fortunanto Madruzzo lo successe. I successori furono i membri della famiglia Wolkenstain fino a quando la chiesa tridentina ne riscattò la giurisdizione amministrandola direttamente. L'ultimo capitano fu Antonio Giuseppe Girardi (1795-1805).
Nei primi anni del '900 il castello fu acquistato da una società tedesca che cominciò un restauro invasivo per adibire la struttura ad albergo-ristorante. Nel 1913 il restauro fu disapprovato dalle autorità della salvaguardia artistica del territorio.
Tra i personaggi principali che soggiornarono nella fortezza si ricordano in particolare il Duca Federico "dalle Tasche vuote", Massimiliano I, il cardinale Bernardo Clesio, CristoforoMadruzzo e il poeta indù Jiddu Krishnamurti. Attualmente il Castello è di proprietà privata, viene ad oggi utilizzato come albergo e ristorante per feste e matrimoni.
Indirizzo: Via al Castello 10
Facilities
Se sei interessato a questo spazio per il tuo ristorante/locanda/osteria inviaci una mail a info@icastelli.it