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Come raggiungere
Provenendo da Sud (Roma).
Autostrada A-1 (uscita Chiusi-Chianciano) : Seguire indicazioni per Chianciano Terme - Montepulciano -Pienza - S. Quirico d'orcia - Castello di Ripa d'orcia o Ripa d'Orcia. Dall'uscita A-1 tempo approssimativo 1 ora.
Provenendo da Nord (Bologna-Firenze).
Autostrada A-1 uscita Firenze Certosa : seguire le indicazioni per Siena fino all'uscita Siena Sud. Percorrere la SR 2 (ex. SS-2 Cassia) in direzione di Roma - Monteroni d'Arbia - Buonconvento - S. Quirico d'Orcia - Castello di Ripa d'Orcia. Dall'uscita A-1 tempo approssimativo 1 ora e mezzo.
Provenendo da Est ( Umbria).
Da Perugia seguire le indicazioni per l'Autostrada A-1 in direzione Firenze fino al casello Bettolle-Valdichiana. Proseguire per Bettolle - Torrita di Siena - Pienza - S. Quirico d'Orcia - Castello di Ripa d'Orcia. Dal casello Bettolle-Valdichiana tempo approssimativo 1 ora.
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whitespirit
- 22/12/2010
Storia
Sebbene l'indicazione piu' antica dell'esistenza di un abitato in località Ripa d'Orcia, talora con la variante Ripa al Cotone, risalga, secondo il Dizionario geografico fisico storico della Toscana del Repetti, al 1271 anno nel quale si trova inviato sul posto "un giusdicente minore sotto gli ordini del potestà di Siena", F. Salimei riporta che i Salimbeni "dovettero possedere fin dal secolo XII in Val d'Orcia fra l'altro i castelli di Chiarentana e della Ripa d'Orcia" e che questi furono "interamente opera loro (dei Salimbeni)". Ulteriori notizie anticiperebbero al 18 Luglio 1213 la prima comparsa della Ripa nei documenti, mentre certo è che la Ripa, tra il 1250 e il 1258, fu venduta dalla consorteria dei Tinniosi alla Repubblica di Siena data la sua importanza militare e strategica durante le numerose ed aspre lotte fra le potenti famiglie e il governo cittadino.
Nel 1274 il Castello di Ripa d'Orcia, insieme a molti altri possedimenti, è di proprietà della famiglia Salimbeni la quale si pone in Val d'Orcia a capo di un vero e proprio Stato. La Ripa al Cotone di Valdorcia, pur essendo valutata meno di altri possedimenti della Consorteria, assume fin da subito un enorme significato strategico-militare tanto da essere attestato nella Tavola delle Possessioni del 1316 quale "Roccham et fortilitiam de Ripa Cotone" di proprietà di Niccolò e Stricca di Giovanni di Salimbene.
La Consorteria si consolida in Val d'Orcia dopo aver ottenuto il riconoscimento dell'imperatore Carlo IV sulla Signoria di fatto già ampiamente esercitata : in particolare il 21 aprile 1355 Giovanni d'Agnolino ottenne "il riconoscimento e la conferma sui feudi della Ripa con i relativi territori e distretti e con tutti i diritti di giurisdizione trasmissibili agli eredi legittimi".
Mentre nel 1410 i capitoli della pace fra la Repubblica e i Salimbeni stabilirono che ad Antonia de' Salimbene spettasse, fra gli altri, la Ripa al Cotone "con tutte le case e le possessioni", il 17 Novembre 1417 fu proprio Niccolò di Cione di Sandro (detto Cocco) a vendere ai senesi, grazie all'intervento dell'ospedale di S. Maria della Scala, per 5000 fiorini d'oro la fortezza e il territorio della Ripa del Cotone e Bagno Vignoni "con torre, casamenti, case e gualtiera". Successivamente il Capitolo dello Spedale deliberò la vendita (1437) a tal Compagno di Bartolomeo della Agazzara, i cui discendenti nel 1484 alienarono la Tenuta avente "per confino da un lato l'Asso, dall'altro l'Orcia, dall'altro la corte di Sancto Quirico e dall'altro la corte di Vignone" a madama Francesca, vedova di messer Pietro di Bartolomeo Piccolomini.
Dal 1484, quindi, il Castello con il borgo fortificato ed i terreni circostanti entrarono in possesso della famiglia Piccolomini del ramo dei Carli a cui in seguito si aggiunsero i rami dei Clementini e dei Febi.
Oramai i castelli medievali avevano perso il loro significato : l'invenzione delle artiglierie segnò l'epoca della loro caduta; i possedimenti persero via via la loro importanza strategica e furono ridotti ad usi esclusivamente produttivi : i beni con scarsa redditività furono alienati o affittati. Non è il caso della Tenuta del Castello della Ripa d'Orcia che, benché avesse coltivi di natura non facili e vieppiu' trascurati durante i lunghi periodi di guerra, fu istituita in fedecommesso mediante testamento dettato da Emilio Piccolomini Carli il 5 agosto 1605, e perciò resa inalienabile e spettante in eredità al primogenito della nobile casata.
Al termine del XIX secolo il Conte Pietro Piccolomini Clementini, appassionato cultore dell'arte e delle sue manifestazioni piu' elette, intraprese, avvalendosi della valente opera dell'Ingegner Savino Cresti, i lavori di restauro (continuati con non minore intelletto dalla vedova sua consorte Contessa Marianna), grazie ai quali il Castello di Ripa d'Orcia si presenta oggi nella sua primitiva e caratteristica originalità, mantenendo con vero gusto d'arte le forme antiche.
Da allora il Castello con il borgo ha continuato ad essere costantemente abitato e utilizzato dai discendenti della nobile famiglia senese e perciò sottoposto a quella assidua manutenzione che è la sola garanzia di conservazione.
Indirizzo: Località Ripa d'Orcia
Facilities
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