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S.S. FI-PI-LI uscita Pontedera-Ponsacco, seguire per Lari (15 Km dall'uscita)
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Scaleo
- 25/04/2012
Storia
Procedendo a ritroso nella memoria, scopriamo che un documento storico datato 732 D.C., attesta già dell'esistenza di un castello a Lari su quella collina dove si trova oggi l'attuale costruzione e si trattava, con molta probabilità, di una semplice torre in legno cinta da delle palizzate.
Si deve alla nobile famiglia degli Upezzinghi, ribelle alla Repubblica di Pisa qui si fortifica nel 1200, la costruzione vera e propria del castello non dissimile a quella attuale anche se, naturalmente, riveduta, restaurata e corretta durante lo svolgere dei secoli.
Il castello fu conteso tra Pisa, che ne riprende possesso e la trasforma in Capitanato del Comune, e Firenze che la sottomette successivamente nel 1400 al suo dominio trasformandola in Vicariato.
In questa sede veniva amministrata la giustizia del territorio oltre che la riscossione delle tasse.
Pisa tenta di riconnetterla di nuovo nel suo territorio ma le truppe fiorentine, capitanate da Pier Capponi, a seguito di scontri e sanguinose battaglie, conquistano definitivamente Lari, potenziandone il sistema difensivo.
Il castello diviene quindi la dimora stabile dei Vicari nonchè sede del tribunale, della sala delle torture (dove venivano "interrogati" i detenuti), della sala dove questi venivano giustiziati qualora fossero stati giudicati colpevoli dalla giuria esaminatrice e delle prigioni.
Nel 1530 viene affrescata la "sala dei tormenti", così veniva chiamata la sala delle torture, e nel 1700 vengono ampliate le prigioni.
Nel 1848 vengono soppressi i Vicariati e viene istituita la Pretura.
Solo in tempi relativamente recenti, siamo del 1934, il carcere viene chiuso e cessa la sua attività.
Nel 1970 viene soppressa anche la Pretura ed il castello viene destinato ad abitazione privata sino al 1990.
Nel 1991 inizia l'opera di recupero del castello da parte del il Comune di Lari, attuale proprietario, e attiva in quella data il servizio di visite guidate affiancato da un gruppo di giovani volontari.
E' grazie a loro, alle parole dei giovani che fanno da guida in quelle antiche stanze, che ogni giorno rinascono le vicende che si sono svolte al castello e ci introducono verso quei tempi bui e tormentati; rendendoci partecipi e muti spettatori degli stati d'animo di chi, li dentro, ha sofferto e vissuto momenti orribili della sua esistenza.
Ci si immedesima con i detenuti rinchiusi nei sotterranei o in quelle anguste e frede celle dove scontavano la pena, si rabbrividisce osservando i ferri che dovevano essere terribili in mano ai torturatori e si è presi da una indescrivibile sensazione di fronte al tavolo del giudice o al ceppo del boia che attuava la sentenza.
Indirizzo: Piazza del Castello, 1
Facilities
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