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Come raggiungere
Con un'ora di traghetto da Piombino (LI), lasciando la "nuova" Aurelia Grosseto-Livorno all'altezza di S. Vincenzo. Sopra la strada che dalla Loc. Magazzini conduce a Rio nell'Elba si lascia la macchina e si sale a piedi sulla rocca per circa 20 minuti.
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Storia
Il Castello del Volterraio è posto su un picco scosceso a 394 metri di altezza. Eretto in una posizione inaccessibile ed imprendibile, il castello è silenzioso guardiano con una storia che la polvere dei secoli ha cancellato inesorabilmente.
L'origine del nome appare incerta, potrebbe avere origini etrusche o latine, la leggenda racconta infatti che fu fatto costruire da una mitica principessa etrusca di nome Ilva, mentre altre tradizioni orali dicono che il suo nome deriva dalla parola etrusca ful-tur, che significa alta roccia. Oppure semplicemente il nome del castello potrebbe derivare dal nome dall'architetto volterrano Vanni di Gherardo Rau, che nel 1281 fu incaricato dai pisani di lavorare alla rocca costruita circa duecento anni prima, certamente su un impianto preesistente di cui si è trovato traccia nei resti di muri romani e la sua posizione lo fa inserire nel complesso delle fortezze etrusche elbane.
Il Volterraio si inserisce nel sistema difensivo voluto dalla repubblica pisana, che ben conoscevano la vulnerabilità dell'isola esposta alle incursioni piratesche. La decisione di rafforzare la rocca coincide con l'invio sull'Elba di un forte contingente militare.
A causa della sua posizione e dei lavori di rafforzamento e di ampliamento fatti attorno al 1440, il castello del Volterraio potette resistere all'assalto dei turchi sbarcati nel 1544, offrendo un valido asilo alle popolazioni elbane. Cosimo de Medici, volge la sua attenzione allo Stato di Piombino ed ai suoi possedimenti sull'Elba. Morto Jacopo V appiani, sembra arrivato il momento giusto per annetterlo alla toscana, il principato rimane agli Appiani, ma Carlo V pressato dalla minaccia di un nuovo assalto turco sostenuto dalla flotta francese, nel 1548 deve autorizzare Cosimo alla costruzione di una piazzaforte sul territorio elbano. Tenuto d'occhio dagli alleati, Cosimo agisce come temporaneo possessore e difensore dell'isola e dei presidi spagnoli. La situazione si mantiene estremamente fluida, l'impegno per Cosimo è gravoso, dalle lettere del Duca traspare una certa preoccupazione per le spese da sostenere riguardo le fortezze elbane, il Volterraio viene affidato ad uno spagnolo per conto del Duca ma già pochi giorni dopo si pensa che sia meglio chiuderlo ed affidarlo al commissario di Rio. Viene così inserito nell'elenco delle fortezze dello stato di Piombino che comprende: "La villa del Rio, La villa di Grassina, La rocca del Giogo, La rocca del Volterraio, Il Castello di Capo liurj, La villa di Campo, La villa di Santo Ilario, La villa di Marciana".
Ai primi del'600 si verifica un evento importante, estinti gli Appiani con la morte di Jacopo VII si apre per lo Stato di Piombino un periodo trentennale estremamente agitato e confuso, l'influenza degli spagnoli si farà più marcata, occuperanno Piombino e sull'Elba costruiranno forte San Giacomo a protezione del golfo di Longone.
1646, le truppe francesi sbarcano sull'isola e attaccano i possedimenti spagnoli, giungendo in prossimità dei confini, che verranno piantonati quando si dovrà impedire ogni contatto con la gente di Rio per evitare il contagio nel caso la peste, che imperversava nel napoletano avesse raggiunto l'isola.
La piccola guarnigione del Volterraio ha diversi compiti, dal segnalare l'avvistamento di navi sospette all'impedire che si faccia legna nella lecceta sottostante, per preservare la scarsa gora che alimenta i mulini sottostanti, impedire lo sconfinamento di uomini e animali provenienti da Rio.
Nel 1761 il Fazzi nel suo manoscritto parla del forte "distante da Portoferraio miglia quattro, dove ogni 15 giorni si rinnova un distaccamento di fucilieri comandato da un castellano ivi permanente". Pochi anni dopo, nelle memorie di Pietro Leopoldo in visita a Portoferraio nel 1769 si legge: "a un miglio dalla città su un alto monte un forte detto Volterraio verso il mare, ove è un castellano e una piccola guarnigione ma non serve a niente" e ancora ".nel territorio di toscana accanto al forte del Volterraio che ha 8 uomini, nella valle vi è un piccolo fiume che fa andare 3 mulini, ma solamente per poco tempo l'anno". Pietro Leopoldo soppresse il genio militare nel 1777, ridusse ai minimi termini l'esercito e la flotta, smantellò la maggior parte delle fortezze e proclamò la perenne neutralità del granducato il 10 agosto 1778. Si ritenne che "le fortezze costiere e due piccole imbarcazioni veloci e in grado di avvicinarsi a riva erano più che sufficienti per assicurare i pescatori, il mare e il litorale toscano dalle incursioni barbaresche e per far rispettare le leggi di sanità marittima". Nel 1798 tutta l'isola fu nuovamente coinvolta nelle lotte europee e le truppe francesi si attestarono a Portoferraio e rafforzarono il presidio del Volterraio, che il 27 maggio venne preso e devastato dalla furia degli insorti elbani e dei soldati napoletani.
Indirizzo: Via del Volterraio
Facilities
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