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Descrizione
Il castello sorge all’imboccatura del vecchio porto di Pantelleria, oggi interrato, e prospetta sulla piazza Almanza e su via Borgo Italia. Data la particolare ubicazione con le mura lambite dal mare da un lato, rivolto verso il porto dall’altra, costituiva un baluardo a protezione dei traffici marittimi dell’isola. Fino a poco più di un secolo addietro il castello era l’elemento predominante della città murata, come ci mostra una planimetria del 1839 ricavata dal foglio 26 dell’’Atlante della Sicilia del capitano Smith della Marina Britannica.
Si entra nel primo cortile sormontato da un camminamento di ronda e superato il vecchio corpo di guardia si accede al cortile principale. Attorno a tale cortile sono situate diverse stanze e un passaggio che porta al bastione di nord-ovest dal quale si ha una splendida vista su tutto il porto di Pantelleria. Attraverso una delle stanze si può accedere alla torre circolare e alle vecchie segrete, che murate circa cento anni fa, costituiscono oggi l’elemento più significativo del castello. Dal cortile si diparte una scalinata che porta a un primo piano già adibito a “carcere per galantuomini” e ad altra stanza che era adibita ad armeria.
Segue al secondo piano una serie di ambienti a corridoio, mentre a destra del pianerottolo di arrivo vi è un ambiente di maggiori dimensioni la cui volta è marcata da una serie di archi in pietra da taglio. A sinistra del pianerottolo di arrivo, attraverso un piccolo ambiente, si perviene al secondo livello di una torre cilindrica alla sommità del quale è stato posto un campanile con orologio a quadrante luminoso collegato a due campane, una delle quali datata al 1750. Attraverso, invece, la seconda scalinata si perviene a quella che costituiva la “casa del Governatore” (gli alloggi del castellano e, più tardi, del comandante della piazza) che comprende cinque ambienti alcuni dei quali prospicienti la gradinata di accesso. A destra di detta casa si trovano gli ambienti già destinati ad alloggio delle truppe. Sul lato sinistro del primo cortile vi è una torre le cui caratteristiche fanno molto pensare ai donjons normanni. Tale torre è detta di San Barnaba, toponimo derivante dal fatto che al secondo piano di detta torre vi era il deposito delle polveri.
Come sopra detto il castello è stato adibito a carcere fino al 1975; gli attuali lavori di restauro sono mirato ad una destinazione museale.
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Storia
Nel VII secolo popolazioni africane sotto dominio bizantino, in seguito alla conquista araba di Kelibia (Clypea), si rifugiarono in Pantelleria “ove alrazon fortezze” – at-Tigani, in Amari 1880 – 81, II, p. 41; Amari 1933 – 39, I, p. 235.
Nel 700 d.C. il condottiero musulmano “abd al Malik ibn Qatan” “s’insignorì dell’isola e ne spianò le fortezze” – ibidem.
Nell’835 avvenne l’occupazione islamica – D’Aietti Trevi 1978, p. 237.
Nel 1087, secondo il Carme Pisano, Pantelleria subisce un assedio da parte di una flotta delle Repubbliche Marinare e si ha notizia “di una fortificazione formidabile, di un castello incomparabile come nessun altro al mondo” (nulli unquam in hoc mundo castro comparabile) – cit. in ivi, p. 244.
Nel 1148 Giorgio d’Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, occupa Pantelleria – ivi, p. 251.
Nel 1292 re Giacomo II d’Aragona affida il castello al capitano catalano Bonomo Algerii – Bresc, Pantelleria.
Nel 1361 Pantelleria viene concessa in feudo a Emanuele Doria e successivamente (1399) a Giovanni Squarciafico; dopo l’uccisione dello stesso avvenuta nel castello, l’isola torna al regio demanio – ASPA, Regia Cancelleria, reg. 37, cc. 141r – 142r (cit. in D’Aietti Trevi 1978, p. 271).
Nel 1422 l’isola è feudo di Francesco de Belvis e a un anno dalla sua morte (1443) un notaio di Trapani redige un inventario di li cosi inventariati et trovati in lu castellu de la Pantellaria – Bresc 1971, p. 121 e n. 96. Da tale documento si evince l’importanza militare del castello, che è già munito di tre bombarde.
Nel 1550 i turchi espugnano il castello – D’Aietti Trevi 1978, p. 275.
Nel 1553, per ordine di Carlo V si “munì la fortezza di più fermi baluardi e di artiglieri per tollerare gli assedi” – ivi, p. 276,
Nel 1628 la guarnigione del castello è composta da 120 soldati – ivi, p. 285.
Nel 1656 Pantelleria è già luogo di confino; il castello assolve già al doppio compito di fortezza e di carcere – ivi, p. 283.
Nel 1794 il castello ha già la consistenza e l’aspetto attuale – Società Napoletana di Storia Patria, Archivio Gallucci, coll. XXII C 3, p. 34.
Tale resta fino alla seconda guerra mondiale ospitando sia il carcere mandamentale di Pantelleria che la caserma dei carabinieri.
Tra il 1939 e il 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, è sede dei comandi di Aviazione, Marina e Carabinieri, oltre che della Milizia Volontaria Fascista. Durante l’occupazione americana (1943) il castello venne minato per farlo esplodere durante le riprese di un Combat Film; per fortuna l’operazione va a monte per decesso delle artiglierie.
Nel 1975 il carcere viene dismesso.
Nel 1995 iniziano i lavori di restauro.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Centro urbano, via Castello
Facilities
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