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Descrizione
Il castello di Sclafani è ubicato alla sommità di uno sperone roccioso (812 m) molto alto e ripido, accessibile solo dal lato meridionale dove si estende l’abitato chiuso da una cinta muraria. Il castello è stato probabilmente costruito agli inizi del XIV secolo da Matteo Sclafani (cfr. Amico 1855-56) per rinforzare le difese dell’abitato preesistente definito, nel 1164, come oppidum, un abitato sicuramente già munito.
Del castello rimane una potente torre (m 10,70 x 8,00), completamente sventrata, originariamente divisa in tre piani con terrazza. Il pianoterra ed il primo piano sono muniti di feritoie strombate, aperte verso sud, mentre il secondo piano presenta una larga finestra. I muri (1,50 m di spessore) sono costruiti in modo irregolare, con l’impiego di pietre non sbozzate legate con abbondante malta che fuoriesce. All’esterno, una scala (1,10 m di larghezza) dava sicuramente accesso al primo piano della torre. Da questi pochissimi elementi si può, comunque, dedurre che la torre ricalcava gli elementi strutturali del donjonroman franco-normanno: pianta rettangolare, grande spessore dei muri, pianoterra quasi cieco, porta soprelevata e ambienti residenziali nei piani superiori (cfr. Lesnes 1998, pp. 715-716).
Appoggiata alla facciata sud della torre si trova una struttura (identificabile con una cisterna) coperta a botte. La torre mastra è circondata da un poderoso muro che si raccorda al tratto orientale della cinta urbana, dove si trova un bel portone ogivale sovrastato dallo stemma della famiglia Sclafani. A sud di questa cinta si trovano le vestigia di una torretta detta “castelluzzo” o “castelletto”. Nel 1990 l’area del castello è stata oggetto di un restauro per il consolidamento della torre. In concomitanza, ha avuto luogo una breve campagna di scavo che ha rinvenuto vari ambienti di servizio con ceramica del XV e XVI secolo (Ghizolfi, relazione preliminare disponibile presso il comune di Sclafani Bagni).
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Dall'autostrada A19 prendere l'uscita Scillato ed inserirsi sulla SS643 per 1,2 km. Proseguire sulla SP24 per 7 km, imboccare poi la SS120 e, dopo 3 km, svoltare a sinistra sulla SP58; continuare su questa per 4 km fino alla destinazione.
Recensioni
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Storia
La prima notizia della località risale all’epoca della dominazione araba: nel 938 si ha testimonianza di un centro abitato. Nel 1082 Sclafani è annoverato nel diploma della diocesi di Troina, mentre nel 1150 Idrisi menziona la località di Isqlafiah, senza alcuna ulteriore specificazione. La prima testimonianza di un edificio castrense è del 1164, l’oppidum di Goffredo di Montescaglioso (Falcando, p. 15). Nel 1274 si ha testimonianza di terraSclafani; nel 1308-1313 quella del castrum, e nel 1349 ancora terra Sclaphani. Nel 1355 Michele da Piazza menziona il castrum Sclafani; nel 1365 la prima notizia di passaggio di mano feudale: da sua moglie, Aloisa Sclafani, Guglielmo Peralta riceve la contea di Sclafani che passa, poi, al figlio Guglielmo II e, infine, a Nicolò nel 1396. Nel 1403 il titolare di Sclafani risulta Sancho Ruis de Lihori; nel 1406 Jaume de Prades è il nuovo titolare, ma rivende il castello a Enrico Rosso nel 1407.
Bibliografia
V. Amico, Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-56.
P. Cipolla, Sulle presunte origini di Caltavulturo e Sclafani, in “Archivio Storico Siciliano” n. s., a. V, 1880, pp. 67-120.
F. Maurici, Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai Normanni, Palermo 1992.
F. Maurici, L’insediamento medievale nel territorio della provincia di Palermo. Inventario preliminare degli abitati attestati dalle fonti d’archivio (secolo XI-XVI), Palermo 1998.
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Castello Grande, a nord-est dell'abitato, piazza Chiesa Grande.
Facilities
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