Verifica gli orari prima di effettuare una visita
Descrizione
Posto sul crinale del monte ove sorge l’abitato, ha uno dei lati lunghi sullo strapiombo. Domina su un’ampia zona e comunica con Vicari, Caccamo, Caltabellotta e Cammarata, a guardia di importanti vie di comunicazione e di un vasto territorio solcato da fiumi. L’abitato si sviluppa a quota inferiore ed era separato dal castello da un dislivello formante trincea, oggi non più percepibile perché occupato da case.
L’aspetto complessivo del castello, difficile da leggere dall’interno del paese, risulta più chiaro quando si guardano il sito e le rovine dala strada proveniente da Campofelice di Fitalia. Sullo strapiombo si affaccia un lungo muro continuo, scandito da setti aggettanti. E’ nettamente visibile un corpo torreggiante, che presenta due lati a spigolo, definenti una torre pentagonale. Il castello doveva presentarsi come un corpo rettangolare serrato verso l’esterno e rinforzato da torri poste lungo il fronte rivolto al paese. All’interno era diviso in più cortili e di questi è leggibile, anche se ridotto nelle dimensioni, quello detto dei Greci di cui rimane, arretrata e difesa da due corpi avanzanti, la grande porta di accesso con arco ribassato e passaggio voltato con cardini in pietra. Rientrante rispetto alla via Castello, per le case che le si sono addossate contro, rimane una torre; ha orientamento sud-ovest e in origine era posta in angolo. Costruita con pietre sbozzate, sovrapposte per filari, ha strette feritoie strombate e segni di due soppalcature lignee. Il muro ha uno spessore di cm 100. Il lato nord-est presenta uno squarcio in verticale che ha consentito l’utilizzo dell’area come discarica. Ampliamenti sono stati effettuati, stando ai caratteri tipologici e stilistici, tra la fine del XIV e il XV secolo, verso il quartiere della Matrice, posto più in basso. Lo stato di conservazione è pessimo.
Condividi
Prezzi ed orari
Come raggiungere
Dall'autostrada A19 prendere l'uscita Termini Imerese verso la SS113; proseguire su SS285 per 27 km fino al paese di Roccapalumba; da lì inserirsi nello svincolo Palermo/Agrigento/Vicari/Lercara Friddi ed immettersi su SS121, proseguire sulla SS189 per 4 km; prendere l'uscita LercaraFriddi e da lì immettersi sulla SS118 per 16 km. Proseguire sulla SP31 e alla rotonda prendere la 3° uscita; da lì procedere fino alla destinazione.
Recensioni
La tua esperienza personale può essere di grande aiuto agli altri viaggiatori. Grazie!
Storia
La prima menzione del castello è fornita da Idrisi, che ricorda Prizzi come hisn “di bel sito e molta fortitudine”, con un borgo (rabad), nel 1150 ca. Due fonti, del 1161 e 1199, lo menzionano come castrum, mentre nel XIIsecolo risulta essere un feudo della famiglia Bonello. Nel 1155 Mattia Bonello è ricordato come signore di Prizzi (P. Collura, scheda inedita dattiloscritta su San Michele Arcangelo di Prizzi). Ancora nel 1355 è ricordato come castrumPiricii; dal XIII al XVsecolo si avvicendano nella signoria di Prizzi i Maletto, i Chiaramonte, i de Apulia, i Villaraut.
Bibliografia
P. Campagnia, Cenni storici e tradizionali del Comune e dintorni di Prizzi, Palermo 1923.
A. Milazzo, Storia di Prizzi, Palermo 1959.
M. T. Marsala, Prizzi, Palermo 1985.
F. Maurici, Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai Normanni, Palermo 1992.
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Centro urbano, via Castello, cortile dei Greci
Facilities
Se sei interessato a questo spazio per il tuo ristorante/locanda/osteria inviaci una mail a info@icastelli.it