Castello Di Petralia - Sottana

Castello Sicilia, Palermo - Petralia Sottana

Epoca
XI Secolo
Visitabile
Nessuno
Proprietà

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Descrizione

Del castello si ha solo attestazione documentaria. Il sito di Petralia Soprana (1147 m ca.) che insiste su di un punto importantissimo della antica via regia, rientra nella logica di controllo delle plaghe attraverso cui scorrono gli affluenti all’Imera-Salso e che si adagiano alle pendici del monte San Salvatore (1912 m ca.). L’esigenza di controllo muove da istanze immediate che ne hanno tramandato l’accezione di antichissima con il riferimento all’apertura visiva sulle valli.

Sul sito di Petralia, da secoli scandita fra due abitati che distano circa due chilometri, il racconto di Goffredo Malaterra, che ne riferisce in due episodi della conquista normanna, è la fonte storica più antica. Nel primo dice come, intorno al 1061, la popolazione di quel centro, tanto cristiana, e quindi grecofona, che musulmana, si sia data spontaneamente al gran conte Ruggero che, accompagnato da Ibn Thumna, vi insedia (firmat) un presidio di milites e stipendiarii. Nel secondo momento, del 1062, si riferisce che alla morte di Ibn Thumna, il presidio minacciato sia fuggito a Messina. Nel terzo del 1066 dice che Ruggero, preoccupato per le minacce da parte di popolazioni confederate, costruisce fuori dall’abitato (extra portam) un robustissimo castello con torri e propugnacoli, “dal quale obbligò grandissima parte della Sicilia a sopportare il giogo della sua dominazione”.

Consuntivamente, a confronto con i luoghi, e ricollegandoci alla tradizione che vuole i due siti uno derivato dall’altro, ci sembra di potere avanzare l’ipotesi che, fra i due quello più antico, e trovato da Ruggero, sia quello di Sottana, e che il castello costruito nel 1066 sia stato impiantato nel sito dell’attuale Soprana, sia pure nell’area dell’attuale chiesa di Loreto. Infatti, se solo nell’ambito della cavea montuosa protetta da nord, dove a quota 970 giace Sottana, persiste la pluralità dei toponimi di radice greco-bizantina della zona, soltanto alla quota 1148, nell’estremità del dorso che delimita la cavea da oriente, e dove, a Soprana, oggi si erge la chiesa di Loreto, ci sembra che possa essere stato impiantato un castello da cui potere esercitare quel controllo specificatamente visivo che i Normanni andavano attuando insieme all’istituto feudale e militare.

E’ dal 1066 che le informazioni sulle Petralie non sono più scindibili; in quanto vengono ad essere stabilizzati a Soprana un presidio di governo e militare, e un nucleo abitato e produttivo a Sottana; condizioni queste che si adegueranno alla naturale evoluzione dei tempi. Il sito che viene riconosciuto come castello, consta di una rupe che sorge nell’abitato, e sotto cui si snoda il tracciato dell’antica viabilità; oggi rimane schermato dalla madrice, mentre della costruzione che ne tramanda il ruolo è inserito un portale tardo manieristico a bugne.

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Prezzi ed orari

Come raggiungere

Dall'autostrada A19 prendere l'uscita Enna e seguire le indicazioni per Calascibetta/Leonforte/Enna ed entrare in SS117bis; imboccare SS121 e proseguire su SS290 per 50 km fino a Petralia Soprana; da lì imboccare la SS120 fino a Petralia Sottana.

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Storia

La prima testimonianza utile è di Al-Muqaddasi, nel X secolo, che ci parla di B.raliah: “…è murata; dentro di essa si innalza una rocca, con una chiesa” (Amari 1880-81, II, pp. 670 – 672). Nel 1061-62 Ruggero il gran conte vede arrendersi gli abitanti di Petralia, accetta le condizioni di resa, castrum pro libito suo firmans e lo munisce di milites et stipendiarii (ibidem); i normanni lasciano la rocca dopo l’assassinio dell’arabo Ibn at-Thumna. Nel 1066 Ruggero costruisce castrm apud Petraleium…cum turribus et propgnaculis extra portam…per quod maximm partem Siciliae ad sue dominationis iugum ferendum perdomuit (Malaterra, p. 28). Nel 1082 è inclusa nella diocesi di Troina. Nel 1134 la acquisisce il demanio regio. Il controllo ecclesiastico del centro viene affidato alla diocesi di Messina. Nel XII secolo Idrisi parla di B.tralaiah come “nobile castello e superbo fortilizio”; accenna ad essa anche come sede di un importante mercato. Nel 1142 re Ruggero investe del feudo Guglielmo de Muritze [Avanel]. Nel 1201 è conte di Petralia Gilbert de Montfort; mentre è castellano Ruggero baro et senescalcus domini comitis. Nel 1271 si parla delle due Petralie – Soprana e Sottana – in quanto sedi di alcune pertinenze della diocesi di Messina. Nel 1285 (gen. 27) Enrico Ventimiglia, conte di Geraci, ottiene da re Manfredi entrambe le Petralie con il loro territorio; da questo momento i due centri seguono le sorti di questa famiglia. Nel 1337 Francesco Ventimiglia, conte di Geraci, è signore delle due Petralie. Nel 1558 sono citate come paesi dell’entroterra Petralia Inferiore e Petralia Superiore [o Pietra]: “…Petralia sottana è una roccaforte dell’entroterra, di recente costruzione” (Fazello, I, p. 109); “…centro fortificato di Petralia Superiore, su alto colle (Pietra), sotto di essa Petralia Inferiore, di recente costruzione, in valle” (ivi, p. 446).

Bibliografia

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V. Amico, Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-56.

G. L. Barberi, Magnum Capibrevium dei feudi maggiori, a c. di G. Stalteri Ragusa, Palermo 1993.

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V. D’Alessandro, Politica e società nella Sicilia aragonese, Palermo 1963.

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T. Fazello, De Rebus Siculis decade duae, Palermo 1558; trad. it con titolo Storia di Sicilia a c. di A. De Rosalia, Palermo 1990.

G. Malaterra, De rebus gestis Rogerii Calabriae et Siciliae comitis et Guiscardi Ducis fratis eius, a c. di E. Pontieri, Rerum Italicarum Scriptores, V, Bologna 1928.

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F. Maurici, Federico II e la Sicilia. I castelli dell’imperatore, Catania 1997.

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F. San Martino de Spucches, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalle loro origini ai nostri giorni, 10 voll., Palermo 1924-1941.

L. T. White jr., Il monachesimo latino nella Sicilia normanna, trad. it. di White 1938, Catania 1984.

 

Indirizzo:

Facilities


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