Il Castello è chiuso per pericolo crolli
Descrizione
La costruzione insiste sulla cresta di roccia che, da quota 650 m s.l.m., domina il corso di due torrenti che confluiscono nel Castelbuono-Malpertugio. La cresta delimita una profonda gola rocciosa, paesaggisticamente molto suggestiva, dalla quale si elevano ripidi scoscendimenti che contraffortano la vetta di monte Dipilo (1385 m.). Da settentrione la cresta isola il castello, mentre l’abitato si sviluppa tra i pendii del suo versante meridionale.
Le parti più cospicue dei muri residui sembrano appartenere a due costruzioni, forse anche torri, a pianta rettangolare irregolare, che scandiscono muri allineati secondo l’andamento prevalente e che terrazzano il sito molto scosceso. Tutto il castello era forse un esteso luogo di arroccamento recintato, quasi una acropoli, per un abitato sito fra le pendici lungo e di cui rimangono (o rimanevano) i resti di una piccola chiesa con absidi dipinte.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Dall'autostrada A20 prendere l'uscita Pollina/Castelbuono in direzione Pollina/Castelbuono; immettersi sulla SS286 e proseguire per 11 km; prendere la SP9, percorrerla per 10 km ed inserirsi sulla SP54bis fino alla destinazione.
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Storia
Isnello è menzionato per la prima volta come casale, in occasione della sua inclusione nelle pertinenze della diocesi di Troina nel 1082. Come molti altri edifici del palermitano, dopo neppure un secolo, nel 1131, il casale di Rocca Asini è probabilmente una pertinenza della diocesi di Cefalù, in quanto rientrava nel territorio di una località più vicina. Del 1150 ca. è la testimonianza di Idrisi che ricorda al-Himar o Rocca Asini (da al-Himar, in arabo “l’asino”) come: casale sulla vetta di un monte”. La prima citazione in qualità di castellum e castrum è tuttavia nel 1250; il 2 gennaio 1271 Simon de Montfort, cugino di Carlo d’Angiò, è investito anche della terra di Isnello. Nello stesso anno, nella distribuzione dei possedimenti in Sicilia ultra, il castrum Asinelli, sottratt a Nicolò di Geraci, viene concesso a Guillaume de Melun [o Medulionis, o Meledunis] già consigliere di Carlo d’Angiò. Nel 1377 Francesco Ventimiglia, conte di Geraci e Collesano, acquista terra, castello e titolo dal barone Niccolò Abate. Il bene viene tuttavia sequestrato ai Ventimiglia se il 27 novembre 1398 re Martino concede la terra de Isnello cum eius castro al catalano Arnaldo Santacolomba [anche detto Columat, o Incolmat]. Nel 1558 è riportato tra i paesi dell’entroterra come centro fortificato.
Bibliografia
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Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Centro urbano, contrada Terra Vecchia
Facilities
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