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Descrizione
Il sito è posto all’estremità sud del pianoro di Entella, in posizione dominante rispetto all’abitato. Sui lati sud-est e sud-ovest l’edificio si affaccia su un precipizio, nel quale è franata parte della struttura; verso nord-ovest e nord-est un pendio più lieve, ma sempre rilevante, collega il castello al resto del pianoro di Entella. Dal castello si vedono monte Maranfusa, monte Iato, rocca Busambra, la montagna Vecchia di Corleone, il monte Triona, il castello di Calatamauro, pizzo Cautali.
Prima delle indagini di scavo (1991 e 1997) del sito erano visibili i resti parziali di una cinta che chiudeva a settentrione la sommitù del rilievo (557 m s.l.m.) Altri resti murari, quasi completamente ricoperti dalla vegetazione e dalla cotica erbosa, sono visibili a quote diverse lungo lo scosceso pendio. Gli interventi archeologici hanno permesso di mettere in luce la cresta di questa struttura per una lunghezza di circa 30 m. Tale cinta muraria, costituita da blocchi di gesso appena sbozzati e legati con malta, è larga 1,40 m. Essa si trova solo sul versante nord mentre i lati est e sud ne sono sprovvisti, ingenerando il sospetto che ne fossero privi anche in antico (in considerazione del fatto che questi lati sono naturalmente protetti), oppure che una parte del pianoro sommitale abbia subito un processo di erosione che ne abbia causato la perdita. Quest’ultima ipotesi sembra da preferire, anche in considerazione del fatto che, attualmente, l’estensione dell’area occupata è piuttosto modesta (320 mq).
Per quanto non concluso, l’intervento all’interno ha messo in luce un ambiente diviso in due vani, orientati in senso nord-sud, e un altro ambiente che correva parallelo alla cinta. Quest’ultimo doveva avere i livelli d’uso più bassi rispetto alle quote del precedente, che coincidevano con la roccia in posto. Come la cinta, anche questi ambienti erano costruiti con blocchi di gesso grossolanamente sbozzati e legati con malta. Nella stessa area, sul versante occidentale, si trova poi una struttura voltata (da sempre a vista), identificabile come una cisterna. Difficile, allo stato attuale delle ricerche, interpretare la funzione di questo complesso che, anche considerandone perduta una parte, doveva presentarsi come un ridotto. Risulta tuttavia evidente come il complesso del pizzo della Regina costituisca un elemento fortificato connesso con il castello di Entella e in relazione a questo debba essere interpretato.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Dall'autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo uscire a Santa Ninfa e imboccare la SS188 per Partanna per 5,2 km. Da Partanna proseguire sulla SS188 in direzione Santa Margherita di Belice per 20,1 km. Prendere la SP44, continuare su questa fino alla continuazione SP12 per 12 km in direzione Contessa Entellina.
Recensioni
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Storia
Anche se nessun documento sembra esplicitamente riferirsi al nostro complesso, il toponimo rende evidente la relazione che, almeno tradizionalmente, si è venuta istituendo tra il sito e la figlia di Muhammad ibn Abbad, per un certo periodo a capo delle rivolte antifedericiane, nel 1221. Secondo una tradizione piuttosto tarda (al-Himyari, autore arabo del XIV secolo, cfr. Lévy-Provençal 1954) la figlia del rivoltoso, dopo la morte del padre, avrebbe tenuto testa allo stesso Federico II asserragliandosi appunto ad Entella. La evidente diffusione a livello popolare di questo testo può aver ingenerato la credenza che il punto più alto dell’antico abitato elimo di Entella possa essere stato luogo di rifugio dell’eroina musulmana. La presenza di ruderi di strutture avrà sicuramente favorito questa associazione e la formazione dell’attuale microtoponimo “Pizzo della Regina”. Per la sua posizione e per i resti murari ancora visibili il sito viene menzionato quasi sempre, a partire dal XVIsecolo, nelle cronache di quanti, viaggiatori, studiosi ed eruditi, si sono occupati di Entella fino al XXsecolo.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
A. Corretti, Il palazzo fortificato di Entella, in Giornate Internazionali di studi sull\'area elima (Gibellina, 19-22 set. 1991), Pisa-Gibellina 1992, I, pp. 293-212.
A. Corretti, Resti medievali di Entella, in Dagli scavi di Montevago, pp. 51-66.
A. Corretti, Una dimora medievale da Entella ed il suo Hammam, in Tunisia Sicilia. Incontro di due culture, a c. di G. D\'Agostino, Palermo 1995.
A. Corretti, Entella, in Federico e la Sicilia 1995, pp. 92-109.
A. Corretti, Il Palazzo Fortificato di Entella, in Calabre et Sicile, pp. 591-606.
Indirizzo: All'interno dell'antico abitato di Entella, all'estremità sud del pianoro, a m 557.
Facilities
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