Verifica gli orari prima di effettuare una visita
Descrizione
I resti del castello, in massima parte ruderi, impegnano il versante occidentale di un dorso roccioso affacciato sulla valle del torrente Roccella; valle lungo la quale si snodavano antiche mulattiere ed oggi percorsa dalla provinciale che dalla strada statale 113 sale verso Piano della Battaglia e Isnello. Dalla parte nord-orientale, lungo le pendici che contraffortano il dorso roccioso un tempo si estendeva un borgo, poi abbandonato per il sito, a meridione del castello, oggi sede quasi pianeggiante dell’agglomerato urbano. I resti del castello sono ancora identificabili come quelli di ali costruite lungo i margini interni di un quadrilatero di possenti mura, che con torri angolari recintavano l’intero castello. Dalla parte orientale le mura sono state sopraffatte da costruzione di epoca imprecisabile, inglobando i resti di un antico accesso. Lungo gli altri lati rimangono parecchie tracce di muri e contrafforti che appartengono ad epoche diverse; lungo il fronte occidentale si riconosce la traccia di un corpo a margine semicircolare, forse una torre. Tutta la sommità del dorso roccioso, probabilmente dopo il XVI secolo, è stata impegnata da nuove costruzioni afferenti al castello e dalla parte meridionale, includendo anche l’antica chiesa di Santa Maria, nonché costruito un portone arcuato di gusto manieristico con vistose bugne, oggi anch’esso in stato di rudere.
Condividi
Prezzi ed orari
Come raggiungere
Recensioni
La tua esperienza personale può essere di grande aiuto agli altri viaggiatori. Grazie!
Storia
L’abitato di Collesano è citato, per la prima vota, nel X secolo da Al Muqaddasi come Qal’at as-sirat, “la rocca della strada”; ancora sotto le vesti di villaggio musulmano lo ritroviamo nel 1063 quando Golisanum è saccheggiata dal Gran Conte Ruggero, come testimoniato da Goffredo Malaterra, p 45; la furia normanna travolgerà anche il piccolo paesino che, nel 1081, è già sottomesso ai nuovi dominatori e farà parte della diocesi di Troina. La rinascita del paese si deve proprio alla perizia dei normanni: tra il 1130 e il 1154 si costruisce il nuovo centro abitato di Golisano, intorno alla chiesa di San Pietro, nel territorio dell’antico centro fortificato di Qal’at as-sirat (i cui resti sussistono sull’attuale Monte d’Oro) che viene distrutto da re Ruggero, mentre era infeudato agli Avanel. Nel 1131 Golisano è compresa nella diocesi di Cefalù. Si può supporre con sicurezza che, nel 1140, fosse feudo di Adelicia a cui perviene da Rainulfo d’Alife, signore di Montescaglioso e da sua moglie Emma, sorella di Ruggero; da alcuni però viene messa in discussione la coincidenza fra questa Adelicia la comitissa Golisani che appare in un documento del 1187. Nel 1150 la preziosa testimonianza di Idrisi che parla di Qal’at as-sirat come di “rocca sopra un colle scosceso ed elevato a poggio, abbonda d’acque ed ha molte terre da seminare alle quali sovrasta un alto e superbo monte. Una volta sorgeavi un castello fortissimo e difendevolissimo…ma il ridottato da re Ruggero ha fatto diroccare il castello e tramutare [l’abitato] nel sito dov’è oggi”. Come testimoniato nel 1157, i discendenti di Adelicia, a partire da Roberto, portano il titolo relativo al castello, mentre il possesso passa alla Chiesa di Palermo. Nella prima metà del XIIIsecolo Paolo Cicala, genovese, è conte di Collesano sotto Federico II; nel 1258 re Manfredi concede ad Enrico Ventimiglia, conte di Geraci, le terre delle due Petralie. Suo figlio Francesco I Ventimiglia è investito signore della baronia di Belìci, che comprende tutto il territorio di Collesano e quello di Roccella. Dopo poco più di dieci anni, nel 1271 (il 2 gennaio) Simon Monfort, cugino di Carlo d’Angiò, è investito anche della terra di Collesano. Il toponimo arabo tuttavia sopravvive, e viene ancora utilizzato nella prima metà del XIV secolo, quando un testo geografico arabo cita Qal’at as-sirat quale rocca di Golisano. Poco prima del 1478 “rovinava l’antica chiesa parrocchiale dentro le mura del castello” (Tamburello 1893). Antonio Ventimiglia Centelles perde le sue signorie a favore di Pietro Cardona, principe del paese e del castello di Collesano. Nella seconda metà del XVI secolo è citata come centro fortificato dell’entroterra. E’ sede di contea. Nei suoi pressi il monte con le rovine di un antico castello (Fazello, I, pp. 447-448). Infine il castello è gravemente danneggiato dal sisma del 1693.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Centro urbano, via Castello
Facilities
Se sei interessato a questo spazio per il tuo ristorante/locanda/osteria inviaci una mail a info@icastelli.it