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Descrizione
Nella vallata del fiume San Leonardo, si erge il pizzo Pipitone (811 m) identificato con Petterana già da F. D’Angelo (1971). Il pizzo è caratterizzato da fianchi scoscesi. La sommità, accessibile da un solo lato, è costituita da una piattaforma triangolare divisa in due settori: nel punto più alto si trova il castello; appena sotto di esso, su un piano leggermente inclinato, l’abitato circondato dai resti interrati, ma chiaramente ravvisabili, di una cinta muraria.
Il castello era difeso naturalmente da dirupi su tre lati mentre il lato verso il villaggio era rinforzato da un muro di sbarramento. Il sito di pizzo Pipitone corrisponde, quindi, piuttosto bene allo hisn descritto da Idrisi. L’abbandono definitivo del villaggio e del castello, nel corso del XIV secolo, potrebbe essere, in parte, dovuto all’attrazione esercitata dalla vicina terra di Caccamo. La ceramica di varia tipologia che si raccoglie in superficie conferma l’occupazione del sito nel medioevo ma testimonia pure l’esistenza di un insediamento indigeno di epoca greca. Il castello è totalmente interrato. Si vedono soltanto alcuni allineamenti murari realizzati in opus incertum di pezzami calcarei locali ed una cisterna. Nell’area del villaggio sono visibili numerosi cumuli di pietrame nonché le tracce di una recinzione muraria lungo i fianchi del monte. Solo uno scavo archeologico potrebbe apportare ulteriori dati sulla tipologia e la storia dell’insediamento.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Da Palermo, A19 per Cefalù; uscita Caccamo; strada statale 285 per Sambuchi; dopo Sambuchi, km 23, stradina fino a casa Campisi; sentiero fino alla cima del Pizzo Pipitone.
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Storia
Il luogo è abitato fin dal 1097, mentre nel 1123 ne è signore Moriella. Nel 1150 Idrisi testimonia “Pitirrana, forte castello [hisn] e ridottato serraglio dagli inaccessi fianchi". Nel 1170 terra e castello di Anfusus de Lucy, domini regis baro Petterani e corte feudale con Guglielmo (cappellano), Giovanni (miles domini Anfusi), Ruggero (miles) e Gislibertus petterani castellanus. Nel 1271 e nel 1282 viene citato come castello e casale prima, casale soltanto poi. Nel 1325 Manfredi II Chiaramonte è titolare della baronia costituita da Caccamo, Petterana, San Giovanni dei Greci e Burgifilecti. Nel 1337 si legge ancora terram et castrum Caccabi et Pecterane di Giovanni Chiaramonte (Michele da Piazza, p. 54). Nel 1335 ca. si cita Pitterana, nel 1374 il castello, mentre nel 1438 appare come feudo spopolato. Nel 1500 ca. Pictirrana territorium (Barberi, III, p. 377).
Bibliografia
V. Amico, Dizionario topografico della Sicilia, tradotto e annotato da Gioacchino Di Marzo, 2 voll., Palermo 1855-56.
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Bibliografia Topografica della Colonizzazione Greca in Italia e nelle isole tirreniche, 10 voll., Pisa-Roma 1987-1994.
F. D’Angelo, Petterana, in “Sicilia Archeologica”, 14, 1971, pp. 49-52.
F. Maurici, Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai Normanni, Palermo 1992.
F. Maurici, L’insediamento medievale nel territorio della provincia di Palermo. Inventario preliminare degli abitati attestati dalle fonti d’archivio (secolo XI-XVI), Palermo 1998.
Indirizzo: Pizzo Pipitone
Facilities
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