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Descrizione
Il castello sormonta l’omonimo abitato, presidiando la sottostante fiumara del torrente Cardà e le vie di transito: dal sito si spazia visivamente verso Rometta e Villafranca Tirrena.
La conformazione dei ruderi del fortilizio attualmente visibili fa pensare alla presenza di una torre maggiore collegata a fabbricati minori di servizio tramite una robusta cinta muraria di pianta irregolare. Il paramento murario è costituito da pietrame, laterizi, malta e blocchi di varia pezzatura.
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Storia
Nel 1340 ca. ne è possessore tra alterne vicende, insieme a Novara, Tripi e Caronia, Matteo Palizzi – SMDS, VIII, p. 125.
Nel 1356 il castrum, già posseduto dal conte Matteo Palizzi e dalla sua seconda moglie Margherita, uccisi a Messina insieme ai figli il 20 luglio 1353, passa ai figli di primo letto, tra cui Isabella, sposa di Giovanni di Blasco Alagona (cosentino 1886, p. 286; CCCLXII); se ne impadronisce il conte Enrico Rosso di Messina, togliendolo ai Palizzi.
Nel 1360 – 64 Federico IV concede a Filippo Marino di Messina terram et castrum Saponarie (Michele da Piazza, p. 397); confiscati al Rosso; saranno per breve tempo in mano di Guglielmo Raimondo Moncada, marito di Beatrice Alagona e Palizzi, nipote di Matteo – SMDS, VII, p. 290.
Nel 1397 Martino I, confiscati terra e castello ai Moncada, li concede a sua volta a Nicolò Castagna – ivi, pp. 290 – 291.
Nel 1408 nel c. d. “ruolo dei Feudatari” il Castagna è indicato come signore dei castra di Saponara e Monforte – Gregorio 1791 – 92, II, p. 496; SMDS, VII, p. 291.
Nel 1460 Eulalia La Grua Ventimiglia, pronipote di Pina, sorella di Nicolò Castagna, ottiene il mero e misto imperio sulla terra e castello di Saponara e sulla baronia di Monforte; sposerò Federico Pollicino, alla cui famiglia donerà titoli, feudi e castelli – ibidem.
Nel 1509 Francesco Mirulla, figlio di Tomaso, cu Gaspare Pollicino La Grua aveva venduto la terra di Saponara, ne riceve l’investitura; più tardi, per il matrimonio di Agnese Pollicino La Grua, nipote di Eulalia, con Federico Moncada, terra e castello passano a quella famiglia – ivi, p. 292.
Tra il 1588 e il 1600 Pietro Moncada e Pollicino si investe della terra e castello di Saponara – ivi, p. 293.
Nel 1633 per il matrimonio di Pietro Moncada e Pollicino, nipote dell’omonimo barone, con Teresa Di Giovanni Salvarezzo, in seguito ad espropri e donazioni, beni e titoli passano a quella famiglia – ivi, pp. 293 – 294.
Nel 1674 Saponara è coinvolta nella rivolta antispagnola di Messina – Terranova 1991, p. 13.
Nel 1684 Vincenzo Di Giovanni, investito barone già dal 1666, è creato primo duca di Saponara; gli succederanno il figlio, Domenico Di Giovanni Zappata (che acquistò la terra di Saponara in solutum dal principe di Monforte), ed il nipote, Vincenzo Di Giovanni Zappata e Napoli – SMDS, pp. 290, 293 – 294.
Nel 1731, per il matrimonio di Vittoria Di Giovanni Pagano, figlia del duca Vincenzo, e Domenico Alliata Di Giovanni, principe di Villafranca, beni e titoli passano agli eredi di quella famiglia – ivi, pp. 294 – 295.
Ante il 1757 si menziona “l’antico castello affetto da ruini” concesso ai Padri Filippini, che vi costruiscono la chiea di Sant’Antonio di Padova – Amico 1855 – 56, II, p. 453.
Nel 1908 il complesso, danneggiato dal terremoto, è abbandonato e in rovina.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Centro urbano, contrada Castello.
Facilities
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