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Descrizione
Il complesso sorge su un aspro rilievo denominato Maccaruna, a 368 m s.l.m., fiancheggiato dai torrenti Floripotema ed est e Mela ad ovest, ponendosi sulla barriera settentrionale del peloritani. Da esso si domina la piana di Milazzo e il promontorio che ha come sfondo lo scenario delle isole Eolie.
L’intero complesso castrale si distende su un’area oblunga, quasi pianeggiante, ed ha concezione inusualmente articolata; a nord si trova il cosiddetto Palacium, di pianta pentagonale, composto da ali che, snodandosi dalla parete sud, a cui si attesta l’imponente torre cilindrica, vanno allargandosi verso nord, dove si raccordano con un terzo corpo che si configura come una “V” molto aperta, Queste ali edilizie delimitano una corte interna di pianta triangolare che disimpegna gli accessi ai vari corpi di fabbrica.
Nella parte centrale dell’intero complesso, seguendo l’andamento irregolare del terreno, si sviluppa un ampio cortile fiancheggiato dalla strada di arrivo ed attualmente pavimentato con mattonelle di asfalto; alla sua estremità sud, circondata da un muro di cinta con feritoie, sorge la torre triangolare. Quest’ultima, presumibilmente pentagonale in origine, è costruita in pietrame con listatura di laterizio ed è alta complessivamente 12 m, ergendosi massiccia fino a 4,70 m e, con le sole pareti della cuspide (spesse m 1,50) per il resto dell’altezza. L’ingresso alla corte del castello avviene tramite un portale ricavato nella parete sud, accanto alla torre cilindrica; la faccia esterna di questo portale presenta un arco a sesto acuto composto da conci d’arenaria e contornato da una ghiera di pomice nera. Alla sinistra dello stesso portale, attestata all’ala occidentale del castello, si erge l’imponente torre cilindrica (h 19,50 m) costruita in pietrame listato da filari di cotto; in essa, a sud.est, si apre una finestra ad arco contornata da una cornice in pomice nera e fasciata con conci calcarei; accanto ad essa corre una merlatura annegata nella soprastante costruzione. Ad una quota più alta, leggermente spostata a sinistra rispetto alla prima, si apre un’altra finestra simile alla precedente, ma di dimensioni più ridotte e priva di cornici. A questa quota si trovano anche una feritoia ad ovest ed un’altra finestra a nord-est. Internamente la torre è divisa in due livelli, dei quali quello sottostante è alto m 5,20 e coperto con una volta emisferica; l’ambiente superiore è alto m 11,50 e coperto con una volta a ombrello con quattro costoloni a crociera; qui ha sede la biblioteca che possiede alcuni incunaboli e cinquecentine. Dalla corte interna, un altro portale con arco a sesto acuto, contornato da una cornice di pomice nera e sormontato da una finestra circolare, consente l’accesso all’originaria cappella. Il resto del complesso, con la sua graduale trasformazione in seminario e santuario, ha subito notevoli alterazioni che limitano una lettura interpretativa del primo impianto e della sua distribuzione. Alcune cortine murarie esterne potrebbero però risalire alla struttura originaria. Ad indizio di tale possibilità, i due cantonali che delimitano il fronte settentrionale dell’attuale fabbricato recano una tipica alternanza di blocchi calcarei e conci di pomice nera, sovrapposti per creare un’elegante fasciatura bicroma. Dalla cappelletta è possibile accedere al santuario della Madonna della Neve che al suo interno conserva: un ricco altare ligneo barocco; le statue settecentesche di S. Luciae S.Biagio e la Madonna della Neve di Antonello Gagini (1478-1536); la statua marmorea di San Michele Arcangelo del 1572 di Andrea Calamecca (1524-1589).
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Autostrada Messina Palermo, uscita Milazzo, direzione S.Lucia statale 113.
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Storia
La tradizione vuole che il castello sia stato edificato sotto la dominazione araba nel IX secolo, ma non si hanno testimonianze in proposito. Anche la paternità a Federico II ha radici più nella tradizione popolare che nei documenti.
Nel 1094 il gran conte ruggero, in due diplomi, afferma di avere ricostruito l’ecclesiam Sanctae Luciae sitam in campania Milatii cum terris et cum septis villans et uxoribus eorum et filiis – Cambria 1962, p. 7.
Tra XII e XII secolo il territorio rientra nel tenimento di Milazzo ed in potere di Goffredo Burrell – Peri 1955 – 56, p. 96.
Nel 1179 Simone de Garres, giustiziere regio, indagando sulle usurpazioni del demanio, conferma le foreste della chiesa di Santa Lucia, in base alla concessione risalente ex tempore Burelli – ivi, p. 97.
Ante 1206 il territorio di Santa Lucia de Milatio è pertinente alla diocesi di Patti e Lipari – Cambria 1962, p. 7.
Nel 1206 Federico II concede il territorio di Santa Lucia a Gregorio Mostaccio, cappellano maggiore del regno – ivi, p. 8.
Nel 1228 il vescovo di Patti rivendica il territorio, ma deve accontentarsi di un risarcimento di 2000 tarì – ivi, p. 8.
Nel 1248 Santa Lucia è censita come casale (Pirri 1733, II, p. 777); il vescovo di Patti tenta un’ulteriore rivendicazione, ma l’imperatore conferma con apposito diploma l’indipendenza della prelatura, utile pro deliciis regiis – ivi, p. 8.
Nel 1249 è citato un palacium a Santa Lucia – Bresc 1984, p. 83 nota 38; Terranova 1991, p. 28.
Nel 1296 Santa Lucia è menzionata come casale – Gregorio 1791 – 92, p. 468.
Nel 1330 il castrum Maccaruni viene edificato (o restaurato ed ampliato sulle presistenze) nel casale di Santa Lucia da Federico III nel quadro della difesa del piano di Milazzo contro le incursioni angioine – Michele da Piazza, p. 70.
Nel 1340 ca. ne è possessore, tra alterne vicende, Matteo Palizzi, alla cui morte il feudo ritorna alla corona – SMDS, VIII, p. 125.
Nel 1346 il vicario Giovanni di Randazzo usa il castello come base per le sue truppe durante la riconquista di Milazzo – Mirto 1986, p. 275.
Nel 1356 Santa Lucia è ricordata come castrum et terra – Michele da Piazza, p. 295.
Nel 1413 il castello è custodito da sei servientes – ASPA, Regia Cancelleria, reg. 49, c. 108v (ex inf. F. Maurici).
Nel 1497 Alfonso d’Aragona figlio di re Ferdinando II ottiene la conferma di tutti i privilegi riguardanti Santa Lucia – Cambria 1962, p. 13.
Nel 1558 è citato come “castel di Santa Lucia” a tre miglia dal monastero basiliano di Santa Maria di Gala e a 6 miglia da Milazzo – Fazello 1817, I, p. 565.
Nel XVII secolo il castello venne recuperato e adibito a luogo di culto, con la costruzione nel 1673 del santuario della Madonna della Neve. Nel Novecento l'edificio venne nuovamente restaurato e adattato all'esercizio di Istituto seminariale.
Nel 1644 appare in stato di totale degrado ed alcune parti interne sono rovinate – Terranova 1991, p. 29.
Nel 1695 il prelato Simone Impellizzeri, riaperto il seminario, lo trasferisce nei locali dell’antico castello – Cambria 1962, p. 37.
Nel 1742 il visitatore De Ciocchis trova il castello-seminario chiuso e ne ordina la riapertura – ivi, p. 45.
Nel 1894 il castello subisce gravi danni a causa di un terremoto – ivi, p. 46.
Nel 1908 gravi danni arrecati dal terremoto di Messina – ibidem.
Nel 1927 il prelato Salvatore Ballo demolisce e ricostruisce il seminario – ibidem.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Contrada Maccaruna, Via Seminario
Facilities
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