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Descrizione
Il complesso si compone di un maschio cilindrico, posto al centro di una corte poligonale; le torri sono a pianta circolare, collocate agli angoli della cortina muraria. Lungo il perimetro della corte corrono ambienti contigui a pianta rettangolare; infine una cappella a pianta rettangolare absidata.
Il complesso di Migaido sorge su un colle che, dopo un esteso altipiano, scoscende verso la fiumara di Tusa, proponendosi come affaccio fortificato di una terrazza naturale; tuttora è il fulcro di un latifondo che, plausibilmente, in alcuni tratti, ricalca l’antico feudo. La sua collocazione si giustificava, oltre che per esigenze agricole, anche come presidio baricentrico dell’itinerario che, risalendo la vallata, puntava allo scavalcamento delle boscose giogaie del Contrasto, verso le colline granarie di Nicosia e Sperlinga, percorso da uomini, mercanzie e mandrie transumanti diretti al caricatore di Tusa. Pertanto, Migaido poteva fungere da caravanserraglio o, più ragionevolmente, da fortilizio per lo stoccaggio di frumento, al tempo stesso lontano dalla costa tanto da essere preservato dalle incursioni barbaresche, e vicino quanto bastava per raggiungere l’imbarco solo con un paio di ore di cammino. Dal maschio cilindrico, oltre alla completa ricognizione visiva della fiumara, traguardi sicuri potevano aversi con la “Croce di Mistretta”, con il colle della diruta città di Alesa e con i castelli id Tusa, Pettineo e Motta d’Affermo.
L’insieme edilizio oggi è costituito da un caseggiato con molti locali di diverse epoche che si dispongono attorno ad una corte, inframezzati dal muro di cinta.
I resti della cortina fortificata consentono la ricostruzione di un perimetro quadrilatero irregolare, ai cui vertici sporgevano piccole torri cilindriche, tre delle quali sopravvivono solo a livello basamentale, coperte da tetti a falde e destinate a depositi.
Una torre quadrata, posta al centro del lato meridionale, con tre muri esterni ed uno coincidente ai resti della cinta, in origine costituiva l’accesso munito alla corte, recando i tompagni evidenti sia del varco che delle feritoie archibugiere.
Al centro della corte sorge un poderoso mastio cilindrico, con diametro di 12 m ca. ed altezza di 13 m, la cui merlatura è ancora leggibile nella soprelevazione compiuta per impostare la pendenza del tetto a falda unica.
Lo spessore murario impegna 3 m e consente al suo interno lo sviluppo di una scala che, partendo da un livello sottoposto di ca. 1 m all’attuale piano esterno collegava cinque solai lignei di cui rimane traccia solo nei fori di alloggio delle travi. La cappella, accessibile dalla corte, reca sull’ingresso una formella marmorea con croce cuspidata di gusto gotico e, all’interno, un prezioso ciclo di affreschi tardomedievali, troneggiati dal Pantocratore e dall’arme Ventimiglia. Le murature sono tutte in pietrame d’arenaria e, bene osservate, chiariscono la stratificazione dei manufatti; lo stato di conservazione è complessivamente cattivo.
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Storia
Sorto probabilmente nel XIV secolo, il castello versa oggi in uno stato tale di rovina da rendere impossibile la ricostruzione delle sue fasi costruttive. Unica certezza è l’opera di riadattamento avvenuta presumibilmente a partire dal 1574, quando la baronia ed il castello passano a Paolo Ferreri; in tale epoca vi fu probabilmente l’innalzamento dei corpi di fabbrica a Nord, la costruzione del portale e l’eliminazione di una porzione muraria tra la torre e la parte occidentale della fortezza. Anche le balconature del piano nobile risalgono probabilmente a quest’epoca.
Nel 1271 Pettineo è menzionato come casale;
Nel 1331 viene citata la presenza di una motta nei pressi del casale: casale et quandam mottam in territorio dicti casalis edificatam et constructam per habitacionem hominum casalis predicti vocati Pectinei – Li Gotti, 1956, p. 164.
Ne 1408 viene ricordato il castello e la terra di Pettineo.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell\'isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l\'Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Contrada Migaido
Facilities
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