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Descrizione
L’abitato di Naso è ubicato sopra un crinale del contrafforte che separa la valle del torrente Naso da quella dello Zappulla. L’area di primo impianto, presumibilmente in epoca normanna, è individuata dalle due grandi preesistenze urbane, costituite dal castello (distrutto dal terremoto del 1783, che sorgeva di fronte all’attuale piazza Garibaldi, nell’area oggi occupata dall’ottocentesco teatro Alfieri) e dalla chiesa madre.
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Storia
Non è precisabile una data di fondazione del castello; nella sua individualità è attestato a partire dal XIII secolo; appare già in rovina alla fine del XVIII (terremoto del 1783) e venne totalmente distrutto nel corso del XX secolo.
Verso la fine dell’XI secolo Roberto di Mandaguerra, comes de Aucetum, genero del gran conte Ruggero, possiede beni a Patti, Naso e altri centri – Maurici 1992, p. 106.
Nel 1094 Ruggero Gran Conte dona metà del castello all’abbazia di San Bartolomeo di Lipari e l’altra metà al suo cavaliere Goffredo di Garres – Pirri 1733, p. 771; White 1984, pp. 128 – 129.
Nel 1112 un Goffredo de Naso, presumibilmente appartenente ai Garres, è citato in un diploma – Mongitore 1734, p. 17.
Nel 1115 un Gualtiero de Garres, di Naso, viene ricordato in diversi documenti da quest’anno al 1134 – Pirri 1733, p. 775.
Nel 1150 Idrisi cita la fortezza di Nasu, che “si scosta per due miglia dal mare” – Amari 1880 – 81, I, p. 66.
Nel 1182 Beatrice di Garres è citata come signora di San Marco, Mirto, Fitalia e Naso – Cusa 1868 – 82, pp. 427 – 432.
Nel XIII secolo è ricordata espressamente tra le rocche della Sicilia dal Masalik al-Absar – ivi, pp. 261, 662.
Nel 1209 Naso è ricordata come un abitato chiuso e dotato di fortilizio – Winkelmann 1880 – 85, I, p. 90; Maurici 1992, p. 125.
Nella metà del XIV secolo, a nome di re Ludovico, Francesco Ventimiglia prende la rocca, in occasione della rivolta dei Chiaramonte – Fazello, II, p. 616.
Nel 1396 il castrum, a seguito della rivolta contro re Martino I, viene incamerato da Bartolomeo Aragona – D’Alessandro 1963, p. 146; Palazzolo 1998, p. 8.
Nel 1401 la fortezza è teatro dell’epurazione dei ribelli e poco dopo viene concessa ai Centelles – Palazzolo 1998, p. 10.
Tra il XIV ed il XV secolo Naso è ripetutamente citata come abitato munito e fortilizio – Michele da Piazza, p. 316; Gregorio 1791 – 92, II, p. 498.
Nel 1558 si cita il castello rovinato di Nasida, distinguendolo bene a poca distanza dal “castel di Naso” – Fazello 1817, I, pp. 537, 563.
Nel 1575 la disputa tra i nasitani e il barone sulla “questione del nozzolo” viene discussa dentro l’atrio del castello – Palazzolo 1998, p. 16.
Nel 1750 ca. il castello è indicato su una rupe, con le torri parzialmente rovinate ed un annesso palazzo baronale – Amico 1855 – 56, II, pp. 187 – 190.
Nel 1783 il castello crolla a causa di un disastroso terremoto.
Nel 1902 la fortezza viene ancora ricordata, come il resto delle mura con 5 porte a protezione dell’abitato, in stato di totale rovina.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo:
Facilities
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