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Descrizione
Il sito è identificato in assenza di tracce visibili. Il rilievo roccioso ancora presidia un crocevia di collegamenti che, inerpicandosi dalle vallate del Fitalia e del Rosmarino, attraversano la Portella di Gazzana e puntano verso i boschi dell’interno (Maniaci e Mangalavite).
La natura stessa del sito induce a ritenere che esso rientrasse in un più ampio sistema di fortificazioni e di punti di avvistamento tendenti a controllare il comprensorio di Alunzio – Demenna – San Marco.
Dalla vetta di pizzo Mueli ci si mette in diretto rapporto visivo con i boschi ed i siti dell’entroterra e con altre postazioni di vedetta di cui restano tracce evidenti sul pizzo San Nicola, a controllo della vallata del Fitalia, e sulle balze rocciose del Crasto, a controllo della vallata del Rosmarino.
L’insieme costituisce una fortificazione naturale composta da pale di roccia emergenti che racchiudono un anfratto in grado di dare ricovero e protezione. Anfratto i cui pochi punti di passaggio possono essere sbarrati con elementari accorgimenti artificiali. Si tratta, in conclusione, di un raro castello rupestre di cui si ha memoria dai documenti, ma non testimonianza di uso, tranne che per i periodi più recenti essendo stato destinato a ricovero di animali. Risulta elevato mediamente 50 metri sulle plaghe pianeggianti della portella di Gazzana. Il rilievo aspro, totalmente isolato e coperto da fitta boscaglia, resta quasi inaccessibile, fatta eccezione di un erto sentiero che lo costeggia sul ripido versante di sud-est.
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Storia
Il castello compare solo in documenti d’età Normanna.
Nel 1092 è citato come kastellion e feudo nel Valdemone, in potere di Eleazar Maulevrier (o Malabret) – Cusa 1868 – 82, I, pp. 338, 411; Spata 1862 p. 174; Maurici 1992, p. 332; lo stesso anno il monastero di San Filippo di Demenna riceve dal Gran Conte Ruggero dei terreni nei pressi di San Pietro di Mueli, ossia vicini al castello – Peri 1953 – 56, p. 263.
Nel 1116Eleazar Maulevrier dota la chiesa di San Pietro di Mueli, concedendone un villano e dei terreni. – ibidem; Amari 1933 – 39, III, p. 288.
Nel 1136 il monastero di San Filippo di Demenna, con uno scambio, acquisisce Mueli e cede San Filadelfo. – Peri 1953 – 56, p. 258.
Bibliografia
Castelli medievali di Sicilia, guida agli itinerari castellani dell’isola; Regione Siciliana Centro Regionale per l’Inventario la Catalogazione e la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali.
Indirizzo: Pizzo Mueli
Facilities
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