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Descrizione
Il Castello di Nicosia è situato sulla roccia più alta della città.
A quota 814 s.l.m. si trova l'imponente bastione del ponte Normanno con l'arco a sesto acuto fiancheggiato da due torri per la guardia alla porta.
All'interno l'arco è rotondo e sopra di esso vi è lo stemma normanno.
Entrati da questa porta scendendo un poco sulla sinistra si trovano la porta d'ingresso al Castello con la cinta muraria e dentro un grande spiazzo detto "piano noce degli armati" in mezzo al quale vi era un pozzo stretto alla bocca e largo sotto con un'altra bocca, di cui, nonostante le esplorazioni effettuate, non si riuscì a trovare il fondo (fu distrutto assieme ad alcune grotte quando furono costruiti i serbatoi idrici dell'Ancipa e una piccola parte della cinta muraria).
Salendo per un piccolo sentiero si arriva sul Castello Grande a quota 874.
Esso era composto da 4 torri a più scomparti dove abitavano tutti gli armati, e da qui, scendendo si apriva uno stretto corridoio che portava sopra il ponte lungo 80 metri circa: il ponte era dotato di una merlatura per la difesa di entrambi i lati.
Sotto questo ponte sulla destra si trova la leggendaria grotta di Nigrò: una tomba mai esplorata e protagonista di numerose leggende.
Attraversato il ponte, salendo per una scaletta scavata nelle roccia, si arriva all'altra sponda della fortezza, detta il Castelletto, a quota 866 dove vi abitava il Castellano con la propria famiglia. Il Castelletto era composto da tre torri, una meridiana e due cisterne, usate come serbatoi, semi sepolte. Allo stato attuale, di quello che fu baluardo di difesa, esistono una buona parte delle fondamenta delle mura di cinta, le fondamenta di quasi tutte le torri, ma in fase di sfaldamento, alcune scalette scavate nella rocca, la meridiana ed il gran ponte di collegamento. Ogni tanto si incontrano tra muro e muro, solamente nella parte interna a livello di terra, alcune buche profonde, forse trabocchetti o serbatoi d'acqua o cunicoli. Qua e là, fuori le mura, si trovano ogni tanto ruderi di piccoli costruzioni quadrate che fanno pensare a torri di avvistamento per la difesa. Storicamente il Castello di Nicosia ha origine antichissima. Secondo gli antichi storici esisteva come un piccolo nucleo bizantino che ospitò gli scampati dalla distruzione di Herbita a cui, in seguito, vi si aggiunse anche un gruppo di Musulmani; nel 1065 il conte Ruggero conquistò il Castello e ne fece una fortezza.
I resti dei due castelli, che in realtà formavano un unico complesso fortificato, sorgono sulla rupe a due cime che sovrasta la città.
I ruderi più significativi sono quelli di una torre a pianta rettangolare che si innalza direttamente sulle rocce del lato nord della rupe con due piani oltre quello terreno scanditi esternamente da riseghe.
La torre era in origine circondata da una cortina muraria di cui rimangono pochissimi resti. Pochissimi avanzi sussistono anche sulla seconda cima della rupe (e sono probabilmente relativi a quello che le fonti definiscono castrum parvum). I due vertici della rupe sono raccordati da un notevole tratto di muraglia dotato di camminamento di ronda merlato e nel quale si apre un bel portone ogivale attraverso cui passa la stradella carrozzabile che consente l'accesso alle rovine: tale muro ha subito recenti interventi di consolidamento in cemento armato.
Oltre questo, non sopravvive alcun resto murario della cinta esterna che doveva delimitare la basse cour del castello.
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Storia
La data di costruzione del Castello di Nicosia non è precisabile. Il castello è documentato fin dal XII secolo ed era “quasi inutile” alla metà del ‘700.
Bibliografia
Agnello G., L’architettura civile e religiosa in Sicilia in età sveva, p. 385, 1961;
Amico V., Dizionario topografico della Sicilia, trad. e ann. da Di Marzo G., III, p. 198, 1856;
Brocato D., I castelli della provincia di Enna, pp. 71-74, 1986;
Maurici F., Castelli medievali in Sicilia. Dai bizantini ai normanni, p. 335, 1992;
Maurici F., Nicosia, in “Castelli medievali di Sicilia”, pp. 205-206, 2001,
Peri I., Città e campagna in Sicilia, in "Atti dell\'Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Palermo", S. IV, XIII, parte I, pp. 246-247, 1953;
Indirizzo:
Facilities
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