Il Castello è chiuso per pericolo crolli
Descrizione
In una lontana porzione del comune di Randazzo, compresa tra i territori di Bronte, Adrano e Troina, sorge il Castello di Spanò, detto anche castelluzzo. Le principali costruzioni del monastero "fortificato", un edificio sacro e una torre, si impiantano su di un banco di roccia calcarea tra il Simeto e il Fiume di Sotto di Troina.
L'edificio sacro si compone di un'aula rettangolare, coperta da volta a botte rinforzata con catenacci lignei e ferrei, e di un transetto (il presbiterio) triabsidato. Delle tre absidi, ciascuna cara tterizzata da una monofora a doppio strombo, quella centrale, all'esterno, regge una seconda più piccola abside, la quale non trova all'interno alcuna corrispondenza. Un elemento di grande interesse è il portale d'ingresso alla chiesa: esso è archiacuto e modellato ad archivolti progressivamente rincassati. Intorno al portale la tecnica muraria in conci di calcare ben squadrati contribuisce a magnificare il prospetto principale.
Poco sopra l'ogiva dell'ingresso, trova posto un rilievo raffigurante una croce inscritta in un cerchio, al di fuori del quale stanno affrontati due dischi, il sole e la luna: pare trattasi della famosa croce ad otto punte dell'Ordine dei Templari. L'estremità del braccio inferiore di questa croce presenta una terza punta, simboleggiante un pugnale atto a sorreggere la croce medesima, che prende il nome di "crocefichè". Questo prominente simbolo indicherebbe la frequentazione del monastero da parte di monaci cistercensi, come denunciato dal documento di fondazione, e da parte dei cavalieri Templari, se non addirittura la configurazione di S. Maria della Stella di Spanò nella forma di una magione templare. In realtà anche le date di fondazione e di cessione del monastero corrispondono a due periodi fondamentali per la storia dei cavalieri del Tempio.
Nel 1263 papa Urbano IV conferma la scomunica di Manfredi e concede la Sicilia in feudo a Carlo I d'Angiò. Se sotto Federico II e Manfredi i templari avevano subito una politica sfavorevole, tutta rivolta a ingrandire i possedimenti dei cavalieri teutonici, l'arrivo di Carlo d'Angiò indica una svolta, nella quale l'ordine del Tempio riesce a trovare nuovo vigore. La data del 1310 rientra nel periodo della persecuzione dei templari ad opera di Filippo il Bello. La repentina cessione di S. Maria della Stella di Spanò al monastero di S. Maria di Noara (cessione tentata già l'anno prima, nel 1309), indicherebbe la volontà di non lasciar cadere in mani estranee l'abbazia che nell'atto di fondazione mai sarebbe dovuta diventare grangia di un altro monastero.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Da Paternò prendere la strada statale 192, superato Schettino, dopo qualche chilometro si arriva ad un bivio, a destra si va per il famoso ponte saraceno, a sinistra verso Carcaci e Troina. Si giunge poco dopo ad un antico ponte del secolo XVIII, con degli obelischi all'inizio ed alla fine. Appena giunti alla fine del ponte prendere la strada a destra, superato il borgo di Carcaci proseguire in direzione Troina. Dopo una decina di chilometri, costeggiando il fiume Troina di sotto, nei pressi di un ponte vi è un sentiero che scende verso un piccolo torrente ed inizia la strada sterrata che porta al castelluzzo, visibile già dalla strada.
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Storia
1089 d.c.: secondo una notizia tramandata per tradizione Urbano II in viaggio per Troina, sosta a Randazzo, ove concede all'arciprete della chiesa di S. Maria il titolo abbaziale, donando al nuovo abate anche una giurisdizione su alcune terre circostanti, fra le quali Spanò. Settembre 1263: "in situ et territorio Trayne", un certo Nicola di Troina fonda il monastero cistercense di S. Maria della Stella di Spanò. 1282: Damiano Spatafora da re Pietro sembra sia stato insignorito di Spanò. Poteva trattarsi, però, solo del feudo, in seguito anch'esso donato all'abbazia di S. Maria di Novara dalla vedova dello stesso Damiano. In anni di grandi incertezze per il destino della Sicilia, due entità distinte presenti nello stesso territorio, monastero e feudo, subiscono il medesimo destino. Non si esclude che tra la famiglia dei "Troina" e gli "Spatafora" vi fosse un grado di parentela. Febbraio del 1310: tutti i beni e le sostanze della Stella entrano a far parte del monastero, altrettanto cistercense, di S. Maria di Novara. 1348: Spanò, probabilmente il feudo, rientra nell'elenco dei siti dipendenti dal giustizierato di Randazzo.
Spanò, al tempo dei Siculi, era forse l'antica Enatus; il Plumari pretende che fosse l'Alesa mediterranea. L'origine del nome sembra legata a qualche ricordo spagnolo. E' posto tra i casali Carcaci e Regalbuto, soggetto alla corte capitanale di Randazzo.
Il castelluzzo di Spanò fu costruito da Nicola di Troina nel 1263. Il Radice, esponendo le tesi del D'Amico, del Fazzello e del Mandalari, finisce col concordare con quest'ultimo il quale dice che "Spanò appartenne agli Spatafora di Randazzo per cessione fatta dalla città, o per conquista che ne fece questa famiglia. [.] Il feudo passò quindi agli abati commendatari dell'abbazia di Sant' Ugo di Novara di Sicilia. Questa notizia è confermata dai manoscritti esistenti in Randazzo; onde è inesatto quanto scrisse il D'Amico. [.] Probabilmente il casale s' estinse all' epoca della riunione. Sono visibili ancora il castello e la chiesa dedicata a Santa Maria della Stella, bellissima architettura da rivaleggiare con quella di Santa Maria di Maniace. I signori Collima di Troina, a cui appartiene il feudo, hanno ridotto la chiesa a fienile. Spanò fece un tempo parte del territorio di Bronte; fu aggregato a Randazzo nel 1831, per via di una lite. Speriamo che nella futura circoscrizione territoriale ritorni a Bronte, a cui è unito per ragioni di confine, e di maggiori comodità per gli affari giudiziari e amministrativi."
Bibliografia
Fazello, De rebus Siculis libri Decades Duae, p. 656; Filangeri, La chiesa cistercense di Santa Maria di Spanò (Randazzo), fra documenti scritti e documenti di pietra Archivio Storico Messinese, 1995, pp. 13-56 ; Plumari, Storia di Randazzo, manoscritto; Radice B., Memorie storiche su Bronte, pp. 148-149; Sparti A., De Fundazione, dotatione ed dedicatione ecclesie Sancte Marie de Spanò, Archivio Storico Messinese, 1995, pp. 57-72; Tropea G., Spanò: un\'abbazia tra cistercensi e templari, Sikania, num. 223, aprile 2005.
Indirizzo: Contrada Imperotta
Facilities
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