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Descrizione
Il corpo sommitale del Castello di Maletto si adatta alla stretta sommità della cresta rocciosa con una forma allungata in direzione est-ovest. Una serie di piccoli ambienti quadrangolari (almeno tre) si allineano lungo la cresta. Il castello si erge sulla sommita di una cresta di rocce arenarie che emerge fra i terreni argillosi sulle prime pendici occidentali dell'Etna. Alcune colate laviche coprono parte di queste terre mentre poco piu ad est inizia la regione boschiva dell'Etna su terreni interamente ricoperti da colate laviche. A nord-est domina il pizzo Milicia, collina di arenarie che, con lievi pendenze, raggiunge un'altezza maggiore dell'acrocoro del castello.
La cresta su cui sorge il castello si presenta scoscesa e inaccessibile da sud, mentre verso nord degrada piu dolcemente verso la base. Proprio da questo lato, ai piedi del castello è situato l'abitato di Maletto, in origine probabilmente solo un villaggio di capanne, che nello sviluppo contemporaneo ha circondato invece per intero la rocca. L'abitato presenta un impianto regolare con isolati rettangolari che nel suo nucleo originario può farsi risalire agli inizi del secolo XVI, quando Giovanni Michele Spatafora costruì nell'isolato più centrale il palazzo feudale cui era annessa la cappella di San Michele.
Dato lo stato dei resti murari, qualunque lettura architettonica risulta parziale ed insoddisfacente. Sono comunque individuabili almeno tre diverse fasi costruttive. Quella relativa alla costruzione, con tratti di muro rettilinei, sulla parte più elevata della cresta rocciosa di almeno tre diversi esigui ambienti, fra loro adiacenti ed allineati, probabilmente risalenti alia fondazione del castello avvenuta nel 1263. Fra questi ambienti quello centrale presenta i resti di quella che forse era una soglia con cardine ligneo (verso sud) e, sulla parete opposta, di un vano a pianta trapezoidale voltato, con i resti degli alloggiamenti delle travi di un armadio o forse di una porta. Adiacente a questo possibile accesso, il terzo ambiente è identificabile come la base di una torretta a base quadrangolare.
Le murature, in pietrame lavico con inserimento di scaglie di laterizi e la presenza regolare di fori pontai, sono di ottima fattura. Il resto della sommità è occupato verso sud da una esigua spianata delimitata dallo scoscendimento naturale delle rocce verso ovest e solo verso sud-est da due tratti rettilinei di muro di qualità inferiore a quelli appena descritti o comunque in peggiori condizioni e con segni di rifacimenti.
Il castello è allo stato di rudere e la stessa cresta rocciosa presenta problemi di stabilità.
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Storia
Nel 1263, il conte Manfredi Maletta, degli svevi, su un impervio sperone roccioso, nel cuore di fitte foreste, costruisce una torre di avvistamento, che prende il nome di Torre del Fano. Da quel momento, dal nome del suo possessore, il luogo si chiama Maletto e nasce l’omonimo feudo. Questa torre, denominata anche il Castello, per la sua posizione è coinvolta nella lunga guerra dei “Vespri” tra angioini e aragonesi (1282). Perduto dai Maletta, il feudo e il castello passano, nel 1386 alla potente famiglia Spatafora, nelle cui mani resterà fino al 1812.
Indirizzo: Via Castello, piccolo promontorio roccioso
Facilities
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