Il Castello è chiuso per pericolo crolli
Descrizione
La Torre di Manfria è posta su un accidentato rilievo roccioso che declina con forte pendenza verso le sottostanti spiagge aperte sul mare Mediterraneo. Dalla torre, prima delle recenti edificazioni, potevano scorgersi a nord l'abitato ed il castello di Butera, ad est la città di Gela con il suo castello, ad ovest il Castello di Falconara, contrada San Nicola e Licata, ed infine a sud era possibile il controllo di un ampio tratto di mare.
La torre ha una pianta quadrata (metri 12,30 per lato) e si innesta su un gradone basamentale aggettante di circa 0,30 metri dal filo delle pareti e che raggiunge, in corrispondenza dell'angolo ovest, la cospicua altezza di 2,40 metri; sugli altri lati l'altezza del gradone varia al variare della quota del suolo. L'altezza complessiva della torre supera i 15 metri.
Presenta tre livelli evidenziati esternamente dal cordone marcapiano (preceduto da fascia di conci) fra piano terra e primo piano e da cornicione d'attico in corrispondenza del calpestio della terrazza. Il primo livello, occupato quasi interamente da una capiente cisterna, è a pareti scarpate e prive di aperture. Il fronte nord-est è caratterizzato da una scala in muratura a due rampe realizzata forse ai primi del XIX secolo, in sostituzione dell'originaria scala amovibile.
La seconda rampa, appoggiata direttamente alla parete della torre, è sorretta da due archi. essa consente, attraverso una porta con arco a tutto sesto a livello del cordone bombato marcapiano, l'accesso direttamente all'unico ambiente dle primo piano. La porta era protetta da una caditoia con finestrella di cui restano in situ le due mensole. Oltre questa, la sopraelevazione realizzata sulla terrazza presenta una ulteriore finestra rettangolare. Sullo spigolo est della terrazza rimangono in situ le tre mensole litiche di una piattaforma aggettante. Il fronte sud-est presenta al primo piano una finestra rettangolare al centro della parete a circa 1 metro dal cordone marcapiano; su questo lato l'intonaco si è conservato piuttosto bene in particolare al piano terra.
Il successivo fronte sud-est presenta anch'esso finestra rettangolare incorniciata da conci al centro del primo piano e, all'altezza della terrazza, i tre mensoloni litici della piattaforma sullo spigolo ovest; su questo lato il parapetto della terrazza è quasi scomparso. Il fronte nord-ovest è privo di aperture.
Il primo piano presenta un unico vano quadrato (metri 5,73 per lato) coperto da volta a botte impostata sui muri sud-est e nord-ovest. Lo spessore delle mura è di 1,90 metri. Il vano porta, di metri 0,90 all'ingresso, si allarga verso l'interno fino a circa 1,80 metri e presenta l'alloggiamento per la robusta stanga di chiusura. Al centro della stanza si apre la botola circolare di collegamento alla cisterna. Sulla parete nord-ovest, al centro, esiste, un ampio camino ad arco ribassato alto metri 1,90 e largo 1,65 metri, mentre una finestra (larghezza esterna del vano 0,90 metri; interna 1,55 metri) si apre rispettivamente al centro dei lati sud-est e sud-ovest. La scala di collegamento alla terrazza parte in corrispondenza dell'angolo est; è ricavata nello spessore murario con larghezza di metri 0,76 e consta di 24 gradini; una finestrella la illuminava e permetteva l'utilizzo della caditoia.
La terrazza è caratterizzata da un rialzamento impostato sul parapetto; lo spessore murario è modesto (0,50 metri) ed ha obliterato l'accesso alle due piattaforme angolari cui si è già accennato. La sopraelevazione, al tempo del sopralluogo di Mazzarella e Zanca, era ancora dotata di copertura a due falde ancorchè semidiruta. Quasi integro il pavimento della terrazza realizzato in belle basole calcaree.
La Torre di Manfria è in completo stato di abbondono, alla mercè di vandali e rischia di essere ulterioremente danneggiata dall'incuria del tempo. Peraltro l'edificio, totalmente privo di un cancello e quindi aperto al pubblico, risulta essere molto pericoloso a chi volesse effettuarne una visita. Rappresentando una delle torri costiere meglio conservatasi della Sicilia, ci auspichiamo che i proprietari intervengano al più presto per la sua salvaguardia e tutela. Sono infatti divenuti ormai improcrastinabili i lavori di consolidamento e restauro.
Numerosi sono le segnalazioni pervenuteci tramite l'apposita sezione 'SOS Castelli' sul nostro portale, la Torre di Manfria deve essere salvata, e tutti, comprese le ammistrazioni comunali e regionali, devono dare il proprio contributo affinché questo importante tassello della storia siciliana non vada perduto per sempre.
Testi di Daniela Vullo tratti da Le torri nei paesaggi costieri siciliani (secoli XIII-XIX)
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Percorrere la strada statale 115 da Licata verso Gela. La torre si trova in località Manfria, tra il castello di Falconara e l'altura di Montelungo, all'altezza del km 251,200 occorre imboccare una stradella asfaltata.
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Storia
Bibliografia
AA.VV., Le torri nei paesaggi costieri siciliani, 3 vol., Vol. Torri del Val di Noto e Val di Mazara, pp. 20-30, Palermo 2008;
Dufour, Nigrelli, pp. 150-151 e 265-269,1997;
Mazzarella, Zanca, pp. 251-252, 1985;
Russo, I, p. 236, 1994.
Indirizzo: Località Manfria
Facilities
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