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Descrizione
A mezza strada fra Girasole e Lotzorai al km 144 della statale da Cagliari, sulla sponda sinistra del Rio Mirenu, su un roccione granitico, in una zona di arenarie, scisti etc., non più alto di 50 metri, si elevano i ruderi di un torrione in forma di pentagono irregolare che incorpora gran parte della roccia, creando passaggi naturali ed artificiali. Attorno alla torre si trova la cortina delle mura.
La zona nella quale sorge la fortificazione è ricca di miniere di piombo, argento e rame; si può supporre che anche in epoca pisana alcune miniere fossero attive e la fortificazione poteva avere il duplice scopo di ospitare i minatori e di difendere il porto alla foce del fiume che oggi è lo stagno di Tortolì.
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Storia
Non si conosce la data di costruzione del Castello di Ogliastra, che comunque è certamente precedente al XIV secolo, in quanto nell’occasione dell’assedio di Iglesias, dice il re Pietro IV nella sua Cronaca, raccontando dell’assedio di Iglesias da parte di suo padre Alfonso, allora ancora infante “Durante l’assedio, e nello stesso mese, giunsero messer Bernabò Doria e altri baroni Doria, i quali prestarono omaggio al signor infante per i castelli e le località che possedevano nell’isola di Sardegna. Ugualmente giunsero lì gli invitati della città di Sassari e il marchese di Malaspina, e tutti fecero omaggio al signor infante; non ci fu luogo in tutta l’isola che non gli obbedisse, eccettuate le località in mano al Comune di Pisa, ossia il castello di Cagliari, Villa di Chiesa, il castello di Acquafredda, il castello di Gioiosaguardia, il castello di Orgoglioso, il Castello d’Ogliastra, il castello di Quirra, Castel Pedres e Terranova”. In questa occasione fu anche deciso che l’ammiraglio Francesco Carroz, con Ramon Peralta e Bernardi de Cabrera, al comando di 20 galee partissero alla volta del porto dell’Ogliastra per occupare il castello, e la stessa Cronaca ci dice che vi riuscirono. Secondo quanto riferiscono i documenti il castello d’Ogliastra fu distrutto dagli stessi pisani, insieme ad altri, perché non cadesse in mano agli Aragonesi, intorno al 1308.
Che fosse una zona ricca ed importante per l’economia dei conquistatori lo conferma Ciro Manca alle pagg. 31 e 54 del “Libro dei conti di Miquel Ca-Rovira”… “dall’Ogliastra proveniva nel 1376 il legname grosso di cui si forniva il mercato cagliaritano…”. Sempre Ciro Manca in un altro lavoro su alcuni Registri patrimoniali riporta le ricevute di spese per “fornimense obres” relative ai castelli di “Sent Miquel, Ayguafreda, Joyoaguarda, Quirra ed Hullastre” per l’anno 1387.
Il borgo del castello era stato annesso nel 1363 alla contea di Quirra, feudo dei Carroz e nel 1603 al Marchesato omonimo, feudo dei Centelles, a cui successero gli Osorio, che lo tennero fino al 1839, quando finì il regime feudale.
Bibliografia
F. Fois, Castelli della Sardegna Medioevale, Silvana Editore 1992.
Indirizzo: Sponda sinistra del Rio Mirenu
Facilities
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