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Descrizione
Su tutto il complesso domina l'altissima torre di 48m fatta costruire da Alberto di Rovasenda nel 1459. Essa poggia su un unico arco. Sul lato nord, attigua alla torre, è stata costruita anche un'ala fortificata, che presenta lo stesso stile architettonico con i merloni sostenuti da barbacani in pietra, sporgenti sul muro sottostante per l'apertura di caditoie quadre. Essa risale all'epoca rinascimentale.
Nel secolo XVII fu integrato, sul lato nord, il salone delle pitture, ora inagibile, per la caduta di parte del meraviglioso soffitto a cassettoni del 1692. Sulle pareti sono affrescate scene bibliche, di cui non è stato identificato l'autore, che si conservano ancora in buono stato.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Autostrada Torino-Milano, uscita di Greggio, direzione Valsesia lungo la S.S. 594 fino a Ghislarengo. Da qui seguire le indicazioni per Rovasenda (S.P. 65) che dista circa 6 Km.
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Storia
Sin dall'882 si attesta l'esistenza di una fortificazione sulle rive del torrente Marchiazza, in località "Pievanasco", luogo diverso da dove si trova attualmente il paese. Nel 1170 Alberto di Rovasenda inizia la costruzione del Castello, circondato da un ampio fossato.
La signoria dei Rovasenda ha inizio nel 965, quando Ingone, vescovo di Vercelli concede in feudo a Aimone, conte di Vercelli, il territorio coperto per la maggior parte dalla silva Rovaxinda.
Il Castello assolve, nel corso dei secoli, a diverse funzioni: inizialmente prevale la funzione militare poi viene trasformato in residenza signorile tra il XV e il XVI secolo, e nel XVII secolo assume una notevole importanza economica ed agricola.
Nel 1355 Rovasenda diventa confederata con i Marchesi del Monferrato; questo è anche il periodo in cui la Casata dei Savoia inizia la sua ascesa come nuova potenza egemone del territorio. Nei primi anni del 1400 tutte le terre del vercellese sono assoggettate al dominio sabaudo, solo il feudo di Rovasenda resiste non intendendo passare sotto i Savoia.
Nel 1397 Giovanni di Rovasenda detto Broch, venne assassinato nei pressi di Cerrione. L' assassinio fu attribuito a sicari al soldo dei Savoia e causò una lunga catena di lotte tra Rovasenda e le terre Sabaude confinanti. Ne1413 Amedeo VIII assediò il Castello, che si arrese. Da allora i Rovasenda divennero vassalli dei Savoia.
Nel 1459, per iniziativa di Alberto di Rovasenda, venne costruita l'attuale torre alta 48 metri. Durante il periodo rinascimentale una nuova ala venne aggiunta al complesso e fu decorata con affreschi, soffitti a cassettoni ed ampie volte.
Nel 1667, durante la guerra tra gli Spagnoli e Carlo Emanuele I di Savoia, il Castello subì gravi danni per assedi ed incendi.
Un fulmine nel 1721 si abbatte sul lato occidentale della nuova torre provocando uno squarcio di 15 m. nell' angolo Sud-Ovest che verrà riparato solo nel 1927.
Due targhe commemorative datate 1971, poste sulla facciata del castello ricordano il primo millennio della Comunità di Rovasenda e la morte del valoroso Cavaliere di ventura Pierre Terrail, Signore di Bayard "Cavaliere senza macchia e senza paura", ferito a morte il 30-4-1524 nei pressi del Castello.
Visite: Il castello non è attualmente visitabile (ad eccezione di una piccola parte) e necessita di importanti opere di restauro e consolidamento nel suo interno per poter rendere agibili i saloni, alcuni dei quali affrescati.
Attività ospitate:nelle sale attualmente agibili, che hanno una capienza massima di un centinaio di persone, vengono ospitate occasionalmente manifestazioni culturali, mostre, convegni e concerti.
Bibliografia
Fonti:
-Baudi di Vesme B.: Relazione storico-tecnica sul castello di Rovasenda e sulla piazza del castello. Tipografia Subalpina, Torino 1903
-Caccia Dominioni P.: Vitalizzazione del Castello di Rovasenda, "Castellum" 1,1965
-ColomboA.: Rovasenda un feudo nella Baraggia (1977)
-Colombo A.: La Quercia del Bayardo e la Selva della Baraggia. ed. EOS (1997)
-Conti F.: Castelli del Piemonte (tomo I) Görlich-De Agostini Novara (1977) -Gianazzo di Pamparato F.: Storia di Famiglie e Castelli. edito da Centro Studi Piemontesi Torino (1999)
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