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Storia
Le nostre ricerche sulle origini del Comune di Montaldo ci portano all'anno 1159, quando il diploma del Barbarossa recava scritte le parole "Curtem de Monte Alto". Fu in quella data che Montaldo venne assegnata in feudo alla Chiesa di Torino.
Altri documenti fanno invece risalire l'origine del Castello agli anni precedenti al 1100. Secondo queste fonti fu fatto costruire dai vescovi di Torino. La costruzione viene infatti menzionata in un documento del 1189, con il quale il vescovo di Torino investiva di prerogative alcuni signori locali, a condizione che questi circondassero di mura almeno la metà del Castello.
Si tratta di un documento molto importante, in quanto costituisce un vero e proprio statuto comunale, dove in breve sono definite norme di diritto civile, militare e penale.
Montaldo dista pochissimo da Chieri (6 km) ed è interessante notare che i templari, l'ordine religioso e guerriero istituito all'epoca delle crociate a Gerusalemme intorno al 1118 per difendere il Santo Sepolcro, possedevano una "mansio", ovvero una residenza albergo, per ospitare i pellegrini e le persone inferme.
Tale dimora comprendeva una chiesa, un ospedale, una cappella e l'abitazione del precettore, la cui presenza è accertata dal 1190.
I pesanti saccheggi dell'anno 1394 portarono Facino Cane, condottiero di ventura, a impadronirsi di Montaldo. Seguirono molti anni di lotte interne, fino a quando la città divenne feudo dei nobili chieresi Simeone Balbo.
Ancora una volta la storia di Montaldo e del Castello si intrecciò profondamente con il passaggio della proprietà del maniero prima ai Ferrero di Ormea a poi ai Cassuli di Carmagnola.
Nel 1769 il conte Carlo Emanuele Ferrero d'Ormea ricostruì il Castello per farne sua dimora signorile. Nel 1810 passò di proprietà al conte Ponte di Lombriasco, che lo vendette a sua volta nove anni più tardi al Collegio dei Nobili di Torino, diretto dai Padri Gesuiti; questi trasformarono il Castello in luogo di villeggiatura estiva del Collegio e ne costruirono le due ali.
Successivamente fu trasformato in residenza estiva del Collegio Carlo Alberto di Moncalieri, diretto dai Padri Barnabiti, che ne detennero la proprietà fino all'anno 1967.
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