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Storia
Nel 1640, un veterano del reggimento delle milizie Sabaude, tale Tomaso Barberio da Guarene, deluso e amareggiato dalle violenze vissute in anni di vita militare, si ritira in eremitaggio sulla cima di questo monte.
Religioso egli stesso e guidato dalla spiritualità del luogo, costruisce in poco tempo una cappella dedicata a S.Giuseppe, traendo spunto da un ancor più antico pilone votivo.
La Curia Romana concede ufficialmente la veste e il titolo di “eremita“ a Tomaso.
Nell’aprile del 1661, il Vescovo di Ivrea autorizza la costituzione di una confraternita che già ospita 150 frati ecc.. Alla sua morte, Tomaso, sia per i molteplici episodi miracolosi segnalati, sia per l’importanza spirituale acquisita dal luogo, viene considerato Santo. Il suo romitorio viene dapprima preso in consegna dai Padri Teresiani, e successivamente dai Padri Carmelitani.
Questi ultimi ottengono da Roma l’autorizzazione a costruire un convento. Il luogo per molto tempo diviene uno dei santuari più frequentati della zona.
Dopo la prima occupazione del Piemonte da parte dei Francesi, che lo devono abbandonare per l’intervento degli Austro-Russi, segue la seconda riconquista da parte dell'Imperatore Napoleone, che confisca il convento di San Giuseppe per scopi militari. Non considerando l’ultimo tentativo di pacifica resistenza dei frati, l’imperatore fortifica il convento che diventa a tutti gli effetti un castello e viene utilizzato come punto di osservazione. Passa poi di proprietà in proprietà, annoverando tra i proprietari la famiglia di Napoleone, Beauharnais, e giunge fra gli altri al poeta Giuseppe Bianchi, che ospiterà alla fine dell’Ottocento la celebre attrice Eleonora Duse ed il compositore Arrigo Boito, i quali vissero qui un’appassionante storia d’amore, testimoniata dalle lettere sia del Boito che della Duse.
Intorno al 1930, il proprietario, l’italo-americano Giovanni Perona, ospita diversi importanti attori in auge in quell’epoca, come ad esempio Ginger Rogers. Il territorio di proprietà del Castello è circondato da piccoli laghi, fra cui il Lago Sirio, o Lago di San Giuseppe.
In seguito, dopo anni di incuria e abbandono, il Castello viene acquistato dagli attuali proprietari che restaurano e riaprono le antiche sale e celle ad ospiti ed a manifestazioni artistiche e culturali, nell’ambito delle quali si respira ancora l’atmosfera di pace e serenità di un tempo, riportando con passione il luogo all’antico splendore...
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