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Descrizione
Sin dall'ingresso in cui un elegante portone esibisce lo stemma sovrastante, Il castello oggi appare come una meravigliosa residenza di campagna circondata dai vigneti e immerso in un bellissimo giardino ricco di fiori e di rose.
Il complesso del castello comprende diversi edifici, che si estendono a nord quasi a ellisse. Quello che era denominato il “castrum vetus” era formato da un’austera torre quadrata munita di fortificazione, circondata all’interno da un robusto muraglione protettivo. I muri dell’alto e quadrato torrione mostrano ancora oggi l’impasto a spina pesce, visibile solo parzialmente anche nel muraglione di cinta.
Già nel 1686, da un contratto di locazione (Silengo), si apprende che“il castello d’abasso ha molti luoghi d’abitazione da nobile e da rustico, e molte cantine, solari, chiesa, stalle, pozzo, forno, torchio, tine e vascelli, con tutte le altre comodità che si ricercano per una comoda habitatione da nobile, oltre quella da massari”.
All'interno della torre si trova un affresco che rappresenta una Madonna con Bambino in trono, e risale al primo Rinascimento. Aill'inizio del Novecento i resti del castello vennero trasformati in un nuovo edificio che divenne presto una villa di campagna, I lavori di trasformazione dei ruderi in villa hanno distrutto anche parte del muro di cinta che proteggeva ad anello l'intero complesso.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Autostrada A4 (MI-TO) uscita Novara Ovest direz. Fara Novarese
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Storia
I primi documenti che testimoniano l'esistenza del castello risalgono al 1156, il periodo in cui Federico Barbarossa assegnò il feudo al conte di Umberto di Biandrate. Nel 1251 è nominato in una pergamena delle carte di Biandrate. Esso rimase coinvolto nel conflitto tra le fazioni guelfe e ghibelline di Novara. I Tornielli, che rappresentavano la fazione dei guelfi, denominati malefactores negli Statuti di Novara, avevano occupato la campagna circostante Novara, compreso il castello, vennero poi cacciati nel 1275 dai Rotondi che erano di parte ghibellina.
Nel 1328 Calcino Tornielli di Novara, opera una profonda ristrutturazione del castello che include anche la costruzione di una torre. Nel 1356, assieme ad altri castelli del territorio, viene ad essere saccheggiato ed incendiato dal comandante di Galeazzo II Visconti Bertolotto Confalonieri, durante la battaglia contro il Marchese di Monferrato Giovanni II.
Un documento del 1366 conferma che il castello era ancora in possesso dei conti di Biandrate in quel periodo.
Nel 1450, dopo l'insediamento di Francesco Sforza come duca di Milano, in una relazione sul territorio di Fara per la prima volta vengono nominati due castelli: il Castrum Vetus e il Castrum Novum. Attualmente la struttura è proprietà privata.
Bibliografia
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G. Ferraris - La Pieve di Santa Maria di Biandrate
Indirizzo: Via S. Giuseppe 7
Facilities
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