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Descrizione
La scelta dell'ubicazione del Castello di Urgnano, sfrutta sicuramente il vantaggio della posizione strategica all'incrocio di due importanti vie di comunicazione la strada "Francesca" che giungeva da Milano e proseguiva verso Ghisalba, portando a Brescia e la strada 'Cremasca' che univa Bergamo a Crema.
Il castello ha una struttura a pianta quadrata, con quattro torri agli angoli, con altre due sopra le porte d'ingresso. E' circondato dal fossato, efficace difesa contro i nemici. E' realizzato interamente in cotto, secondo una tradizione che risale all'età viscontea. Ha due entrate, una nel lato nord e si apre nel corpo del massiccio torrione posto a guardia del ponte levatoio; il secondo ingresso si apre nel lato opposto nel corpo dell'altro torrione. Delle due torri angolari rimane solo quella a nord-est mentre quella a sud-est crollò completamente nel 1968.
L' area complessiva interna è divisa a metà: sul lato ovest il cortile, sul lato est il giardino pensile, dove vi sono nove statue nane caricaturali, tipiche espressioni del grottesco settecento
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Urgnano dista 12 Km da Bergamo a soli 3 Km dal Castello di Cologno al Serio.
Da Bergamo:
seguire la Strada Statale n° 591 in direzione Crema.
Recensioni
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Storia
Il castello di Urgnano, venne costruito nel febbraio del 1354, dopo che il governo del Ducato di Milano, morto Luchino Visconti, era passato nelle mani del fratello Giovanni, arcivescovo della città stessa. Il castello fra il '300 ed il '400 fu teatro di lotte fra le fazioni che si combatterono in questo territorio. Alcuni decenni più tardi i veneziani occuparono la rocca di Urgnano che poi venne cinta d'assedio dalle truppe del duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti e nel 1391 fu costretta alla resa.
Divenne di proprietà di Venezia nel 1428, quando Bergamo passò spontaneamente sotto il dominio della Repubblica della Serenissima. Nel 1454 la val Camonica ed il bergamasco divennero in potere di Bartolomeo Colleoni che in disaccordo con Venezia era passato temporaneamente sotto la bandiera di Francesco Sforza. Alla morte di Bartolomeo Colleoni, il castello passò alla famiglia degli Albani, in particolare quello che lasciò maggiormente il segno nella storia del castello fu G.Gerolamo Albani (1509-1591) che divenne cardinale in seguito, dopo la morte della moglie con cui aveva avuto sette figli.
Educato alle lettere greche e latine,e aveva studiato a Padova con i migliori maestri dell'epoca, dimostrò sempre una propensione per il diritto Canonico e civile in cui si laureò a pieni voti. Nel 1529 fu inisignito del titolo di "Cavaliere Aurato" dal doge di Venezia Andrea Gritti e ricevette molti privilegi dall'imperatore Carlo V.
Un episodio molto importante della vita del castello fu quando la città di Bergamo in periodo d'nquisizione fu protagonista del sorgere di un moto ereticale.
Papa Giulio III inviò allora a Bergamo un suo emissario, Fra Michele Ghisleri (che diventerà Papa egli stesso con il nome di PIO V),con il compito di verificare tali sospetti, in quest'occasione Frà Ghisleri rischiò di essere assassinato nella notte del 5 dicembre 1550. Riuscito a fuggire, trovò riparo nel Castello di Urgano, presso G.Gerolamo Albani,che lo ospitò in gran segreto. A testimonianza di tale 'soggiorno', oggi rimane una lapide posta sopra la porta della scala di accesso al torrione nord questa circostanza,al frate Ghisleri sarà determinante negli eventi che andiamo a raccontare per la sorte del Conte bergamasco.
Frà Ghisleri venne eletto papa con il nome di PIO V e fu il papa della Battaglia di Lepanto,in cui i cristiani vinsero sui Turchi. Venne santificato nel 1710 da papa Clemente XI. intanto un'avvenimento drammatico aveva turbato la vita della famiglia Albani. I figli di G.Gerolamo, G.Francesco e G.Domenico, furono coinvolti in un omicidio, nel 1563, aiutati forse anche dall'altro fratello Gian Domenico, maggiore responsabile, che fuggì a Ferrara dalla sorella Lucia e poi in Francia, mentre gli altri due fratelli, che avevano preso parte all'agguato mortale, Gian Francesco e Gian Battista Albani, furono arrestati nella loro casa. G.Gerolamo, il padre, si fece arrestare a Venezia.
Seguì un processo lungo,in cui alla fine vennero emesse varie condanne,che prevedevano il bando perpetuo per G.Domenico e la morte qualora si fosse ripresentato nei territori veneziani; G.Francesco venne confinato a Retimo in perpetuo e G.Battista per cinque anni a Cherso,dopodichè sarebbe stato bandito in perpetuo dalle terre veneziane. Il Conte padre fu confinato in Dalmazia, a Lesina, per cinque anni.
Quando nel 1566 fu eletto papa PIO V, il conte Albani, terminato il periodo di confino, andò a Roma dal suo vecchio amico cui aveva dato ospitalità nel 1550.
Il Papa PIO V non si dimostrò ingrato e,anzi, lo nominò governatore della marca di Ancona. Nel 1570 il papa lo elevò alla sacra porpora cardinalizia con il titolo presbiteriale di S.Giovanni ante portam latinam. A questo punto, Venezia, nel 1571, tolse infatti il bando; la stessa cosa fu fatta nei confronti dei suoi figli.
Il Cardinale Albani godette di tale considerazione in ambito Vaticano da essere proposto ben due volte nel Conclave come papa,ma non venne eletto. Morì nel 1591 e fu deposto nella Basilica di S.Maria del Popolo a Roma, lasciando ai posteri molti scritti. La rocca di Urgnano rimase ai conti Albani fino al secolo scorso quando passò alla famiglia Fuzier. Fu poi dei Sala, dei Gelmini e infine del Comune.
Araldica
Alla proprietà della fortezza si susseguirono i Barbarossa, i Visconti e gli Sforza, Pandolfo Malatesta la Repubblica Veneta, e poi Bartolomeo Colleoni, il quale -ancora in vita- lo venedette al suo segretario Abondio Longhi,che ne divenne legittimo proprietario. Il figlio del Longhi, Marco Antonio, alla propria morte lasciò i suoi averi alle due figlie, che se li ripartirono in comune accordo. Teodora e il marito Pietro Francesco Visconti la vendettero alla sorella Laura ,anzi più precisamente al marito di questa, il cavaliere G.Gerolamo Albani, destinato a diventare il futuro Cardinale Albani a Roma.
La rocca di Urgnano rimase ai conti Albani fino al secolo scorso quando passò alla famiglia Fuzier. Fu poi dei Sala, dei Gelmini. Dal 1953 è proprietà del comune.
Indirizzo: Urgnano
Facilities
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