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Descrizione
Svetta sull'abitato di Amaseno con maestosità e guarda silenzioso tutta la vallata e le montagne circostanti, antico confine naturale tra lo Stato Pontificio ed il Regno del Sud. E' una delle poche fortezze della famiglia dei de Ceccano conservate nei luoghi dell'antica contea medievale (assieme al Castello dei conti di Ceccano, di Arnara e di Maenza). Costruito nel XII secolo a difesa della valle dell’Amaseno dai conti de Ceccano, nel XIII secolo venne fortificato per ordine di Landolfo II de Ceccano che fece riadattare la facciata (per ricavare l'imponente scalone interno) e costruire un massiccio torrione a più piani (il mastio), abitazione del signore del castello, collegato alla struttura da un ponte levatoio. Confiscato ai de Ceccano da Bonifacio VIII per un breve periodo (fine del sec XIII) ritornò di loro proprietà fino al 1350, anno in cui passò ai Caetani. Dopo meno di un secolo venne confiscato da Martino V e donato a Giovanna II di Napoli, che vi alloggiò per qualche tempo: la Regina, di carattere libertino spesso trascorreva il suo tempo in compagnia di giovani locali e guardie che misteriosamente scomparivano dopo aver soddisfatto gli appetiti sessuali della nobildonna nei cunicoli al di sotto della fortezza. Successivamente la Regina donò S. Lorenzo ed altri feudi ai prìncipi Colonna di Roma; quest’azione generò una feroce disputa tra Caetani e Colonna, l’Ambasciatore spagnolo a Roma prese possesso pro tempore dei feudi e la fortezza diventò Regio Deposito Spagnolo fino al 1591. Nei secoli a venire i prìncipi romani si impossessarono del feudo ma il castello a poco a poco venne abitato dalla popolazione, che nel corso dei secoli ha snaturato l’aspetto originario di alcuni edifici. L’edificio attualmente è composto da cinque livelli; il primo al pianterreno è arricchito da due archi gotici (sec XII), da una caratteristica pavimentazione a ciottolato medievale e da un imponente scalone in pietra (XII sec) che permette l’accesso agli altri livelli. Nelle sale interne del terzo piano è allestito il Museo Civico e Diocesano di Amaseno, ricco di opere d'arte di valore inestimabile, tra cui una pala d'altare e un particolare Cristo deposto (entrambe del XIII secolo), il busto in argento di San Tommaso Veringerio, monaco cistercense e compatrono cittadino.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
IN AUTO
Da Roma O Napoli: Autostrada A1 uscita Frosinone, poi Via Gaeta/SS637 passando per Ceccano seguire le indicazioni per Fondi/Vallecorsa; giunti nella parte bassa di Castro Dei Volsci proseguire a destra seguendo le indicazioni per Amaseno.
Da Latina: SR156/Via Dei Monti Lepini in direzione Frosinone, dall'uscita di Amaseno seguire le indicazioni.
IN TRENO
Linea Feroviaria Roma-Napoli (Via Cassino) fermata nella stazione di Castro-Pofi-Vallecorsa, in zona Madonna Del Piano (Castro Dei Volsci), a circa 10 Km da Amaseno, raggiungibile in autobus.
Recensioni
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Storia
Bibliografia
- "La Cronaca di Fossanova", traduzione ed introduzione di G. Sperduti, Editrice Italia Splendor, Veroli (FR), 1980;
- L. Centra, "Castelli di Ciociaria: tra storia e leggenda", 1996;
- C. Cristofanilli, "La contea dei De Ceccano: guida alla mostra", Gruppo Archeologo Volsco, Ceccano (FR), 1984;
- L. De Prosperis, Castrum Sancti Laurentii: una fortificazione medievale nella valle dell\'Amaseno, 2007;
- P. Giannetta, Amaseno già San Lorenzo, Casamari - tipografia dell\'Abbazia, 1977;
- A. Magni, "Amaseno, origini sociali, culturali, economiche, politiche", Priverno (LT) 2004;
- Volantino turistico "Amaseno, historia magistra vitae", 2015, a cura dell\'associazione Cultores Artium;
- L. Zaccheo, "Amaseno: ricerca storica, urbanistica, geomorfologica, Amministrazione comunale di Amaseno, 1979.
Indirizzo: Piazza del castello
Facilities
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