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Descrizione
Il Castello di Toppo fa parte del circuito dei castelli dell’alto Friuli, sorge su di un altura rocciosa situata allo sbocco in pianura delle valli del Meduna e del Cosa, tra i fiumi Meduna e Tagliamento. In mezzo alla boscaglia s'elevano le sue poderose muraglie, ormai ridotte a rudere, a testimonianza dell'antica potenza. Il castello è racchiuso da due cinte murarie tuttora visibili. La più esterna possiede un portale arcuato accanto al quale è situata una chiesetta, adiacente alla cinta stessa, dalla copertura recentemente rifatta con soletta in calcestruzzo, all’interno della chiesetta erano presenti lacèrti di dipinti sbiaditi. La più interna è la più antica ed è alta più di 15 metri. Si accede al castello percorrendo una rampa in pietra (un tempo forse dotata di scalini) che, addossata lateralmente alla prima cinta, termina con un varco, il presunto ingresso principale al maniero. All’interno della cinta antica è visibile l’unico muro superstite del mastio, che preceduto da un'alta muraglia, ha forma quadrangolare, un perimetro di circa 50 m ed un'altezza massima di 10 metri, è visibile poi la vicina abitazione sui cui muri perimetrali si potevano ancora individuare i timpani che sorreggevano la copertura, alcune finestre, due sedi di caminetti, mensole di sostegno delle banchine dei solai.
Questi ruderi sono visibili dalla strada che conduce da Toppo a Meduno. Si possono raggiungere dalla piazza di Toppo, imboccando via Verdi fino al ruscello, quindi proseguendo per la strada asfaltata (chiusa al traffico automobilistico) che parte da sinistra, dopo circa 1 Km un sentiero semplice conduce ai resti del maniero. Oppure dall’abitato di Toppo, percorrendo il sentiero in salita delimitato da muriccioli in sassi, si accede al castello varcando il portale arcuato della cinta muraria esterna.
In Villa Savorgnan di Lestans e canonica di Solimbergo sono esposti numerosi reperti provenienti dal castello di Toppo.
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Storia
Probabilmente di origine romana, come sembrerebbero provare alcune tracce di edificazioni molto antiche, forse già edificato in epoca Longobarda, e abitazione di quell'Ansfrido che s'impadronì del Friuli durante un'assenza del duca Rodolfo. L'origine della famiglia, secondo alcuni longobarda e secondo altri normanna, viene generalmente fatta risalire ad un certo Uroino, che nel 1160 sarebbe stato feudatario del castello di Toppo. È sicuramente documentato dal 1186, da una bolla di Urbano III che ne documenta la certa esistenza (nella bolla però si menziona la villa, non il castello: «quidquid habes in villa de Toppo»). Nell'anno 1188 risulta essere infeudato a "Ursinus de Toppo" (Ursino da Toppo) che ricopre la carica di “dapifero” presso Gotofredo, patriarca d’Aquileia.
Nel 1210 sono menzionati dominus Wroimus de Toppo et dominus Artuicus de Meduno, come arbitri in una controversia tra il vescovo e i canonici di Concordia. Nel 1220 sappiamo che un ramo della famiglia di Ragogna (il ramo dei Pinzano) aveva acquistato il feudo da Pandolfo ed Alberto signori di Toppo (titolari di "voce" nel Parlamento della Patria) a cui erano strettamente imparentati. L’acquisto per 1240 lire di denari veneziani, comprendeva il castello, con il dominio e i diritti annessi e con la servitù di un elmo da fornire in tempo di guerra all'esercito patriarcale (perchè feudo retto e legale della Chiesa d'Aquileia). In conseguenza di ciò un ramo della famiglia di Ragogna – Pinzano mise a dimora qui, abbandonò il nome originario e con il nome dell'acquisito castello figurò nelle successive vicende friulane (Benedetti).
Nel 1302 alienarono una parte del maniero ai signori di Soffumbergo, quindi come risulta dai documenti, dovevano già esserne ritornati in possesso, ma nel 1334 i Toppo venivano ancora privati del feudo a motivo della rivalità con i Montereale. Il castello viene poi danneggiato da un terremoto nel 1348, dove muoiono alcuni membri della famiglia.
Dopo il 1401 i Di Toppo si trasferirono a Udine. Nel 1412 i signori di Toppo sono nuovamente privati del feudo a motivo della rivalità con i Montereale. Nel 1420 il maniero è Assoggettato dalla Serenissima, che nel 1426 ne vende la quarta parte della giurisdizione dei Toppo ai Conti di Porcia il motivo è sconosciuto. Il maniero, che nell'agosto 1420 figurava ancora efficiente, perse con il tempo la sua funzione strategica, fu progressivamente abbandonato e decadde. Andò probabilmente in rovina nel corso del XV secolo. Certamente già nella prima metà del sec. XVI era andato in rovina. Nell’anno 1567 un documento del conte Girolamo di Porcia lo descrive come: “Castello rovinato di là del Tagliamento, nel principio dei monti verso ponente, lontano da Udine miglia 21”, in abbandono quindi, i cui materiali sono messi in vendita. I Toppo trasferiscono la residenza nella villa che sorge ai piedi del castello, più in basso e vicina al paese.
Dal XVI secolo il manufatto è allo stato di rudere, manomesso da scavi archeologici abusivi, da asportazioni di pietre lavorate, da asporto di tranvame di solai, tetti o pietre. Per queste ragioni e per l’abbandono, alcuni muri sono crollati, come documenta la ricerca d’archivio degli architetti Foramitti e Rampini.
Alla fine del 1700 la famiglia Colossis di Meduno è incaricata delle esazioni, dalla famiglia Toppo che è a Udine e serba i poteri.
Nel corso del XIX secolo la famiglia Toppo si estingue con Francesco di Toppo, morto senza eredi nel 1883 che ha lasciato tutto il patrimonio immobiliare suo e della moglie Wassermann, al Comune e alla Provincia di Udine.
Nel 1976 il sisma determinò crolli delle parti più alte delle murature, ma l’immagine del rudere non fu corrotta.
Nel 1989, a seguito di segnalazioni e richiesta di restauro di alcuni abitanti di Travesio, è stato effettuato un primo pronto Toppo – Travesto intervento: taglio della vegetazione, puntellazione delle parti che minacciavano crollo, riparazioni urgenti.
Fine del 2005: il Comune di Travesio realizza la prima fase di lavori di recupero dei ruderi del castello, ripulendoli dalla vegetazione infestante e consolidando le mura restanti e il sentiero di accesso.
Indirizzo: Frazione Toppo
Facilities
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