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laura.conegliano
- 28/04/2012
Storia
Dall?impero romano ad oggi Numerosi reperti ci parlano dell?origine romana del castello, realizzato intorno ad una torre d?avvistamento forse utilizzata in seguito dai Longobardi. Il nome stesso, “Spessa”, deriverebbe dal latino “silva spissa”, che sta ad indicare la ricca vegetazione del luogo. I villaggi della zona, dopo le incursioni dei Magiari alla fine del IX secolo, vennero ricostruiti dai Patriarchi d?Aquileia e le terre affidate al lavoro delle popolazioni slave.
Capriva, il cui toponimo deriva dalla lingua slava parlata, da “kopriva” cioè “Ortica”, visse successive dominazioni: nel 1420 fu assoggettata da Venezia finchè nel 1528 venne definitivamente attribuita agli Asburgo. Fonti storiche certe confermano che nel XV sec. il Castello fosse dimora dei Rausser de Ratscha, famiglia insediatasi a Gorizia nel ?400. Nel 1575 Giuseppe Rassauer firmò un atto di matrimonio con il quale concesse in sposa la figlia Giovanna a Sigismondo Conte della Torre-Valvassina al quale recò in dote il podere di Spessa: cominciò così la dinastia dei Torriani a Spessa.
La storiografia ci narra di una discendenza che si contraddistinse per violenze, ruberie, omicidi e condanne da parte sia della Repubblica veneziana sia delle autorità austriache. Sbiadito l?antico prestigio la casata dei Torriani si divise, e solo la discendenza di Girolamo rimase a Spessa. Il ?700 rappresentò per Gorizia la stagione più feconda per le iniziative culturali, economiche e sociali: nel 1773 Luigi Torriano ospitò Giacomo Casanova al Castello e qualche anno più tardi Lorenzo da Ponte futuro librettista di Mozart e uomo di grande cultura. Il XIX secolo fu teatro della decadenza dei Torriani: il figlio di Luigi cedette terreni e un?ala del castello a Teresa Mally Jäger, di Trieste, la quale li cede a sua volta ad un altro triestino, Stefano Alessandro de Marchesetti.
Sarà Emilio Formentini, barone amico dei Torriani a favorire la riunificazione delle proprietà riacquistando i possedimenti di Teresa Mally Jäger. Nel 1880 l?ultimo Torriano di Spessa, Antonio, e Formentini vendettero l?intero Castello e la tenuta circostante al triestino Rodolfo Voekl il quale affidò all?architetto Ruggero Berlam la riedificazione del palazzo: poco rimase dell?antica costruzione posseduta dai Rasseur e dai Torriani.
Nel 1906 il castello venne acquisito dal dottor Eduard Roeckerath, di Lipsia, con l?intento di trasformarlo in sanatorio. L?idea non si concretizzò visto che solo 5 anni più tardi fu firmato l?atto di cessione a favore del barone triestino Demetrio Economo di San Serff, il quale ebbe il merito di riunificare l?originaria tenuta che nei decenni precedenti era stata disgregata in piccole proprietà, e di circondare il castello con un magnifico parco che ancor oggi si può ammirare. Durante la prima Guerra Mondiale il castello venne utilizzato come sede dei comandi militari che ne sfruttarono la posizione isolata, la robustezza, le cantine e i sotterranei. Nel 1916 fu sequestrato agli Economo (austriaci) dall?esercito italiano; in questo periodo l?edificio ospita il Maresciallo Cadorna e il Maresciallo Diaz.
Nel 1925 il Senatore Salvatore Segrè compera il Castello di Spessa. Il mecenate triestino, con la moglie Anna Sartorio, opera un significativo recupero architettonico, ma soprattutto riconferisce un ruolo di rinnovato prestigio e fervente mondanità. In questo periodo il castello ospitò personaggi della politica, come il Ministro Luigi Federzoni, dell?aristocrazia italiana, del mondo industriale e culturale. Anche Emanuele Filiberto d?Aosta soggiornò a Spessa nel 1927. La Seconda Guerra Mondiale interruppe questa fase di rinascita: il castello venne occupato da alti ufficiali americani, ma anche tedeschi. Questi ultimi utilizzarono come rifugio e deposito il bunker, realizzato negli anni ?30, che dalle cantine medievali scende in profondità con una scalinata di settanta gradini e che sbuca con due uscite a metà collina.
Termina la guerra e, scomparsi il Senatore Segrè e la moglie Anna Sartorio, la proprietà del castello passò a Michele Stavro Santarosa, figlio adottivo della coppia, di origini greche ma arruolatosi come volontario nell?esercito italiano nel 1915.
Il primogenito Giorgio trasforma la tenuta in un?azienda vinicola e, parallelamente, mise in piedi un allevamento di cavalli creando la razza “ Spessa”, dal quale prese vita una scuderia che ottenne importanti successi.
Nel 1981 la tenuta è stata acquistata dall?imprenditore friulano Loretto Pali, ed ora è il fiore all?occhiello della Pali Wines.
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