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Descrizione
Il Castello di Grazzano Visconti è un fortilizio situato in provincia di Piacenza nel comune di Vigolzone. Posto in una zona pianeggiante lungo la strada Statale 654 della Val di Nure e il rio Grazzano.
A base quadrata, circondata da un ampio fossato, i torrioni merlati agli angoli, questa rocca, baluardo di difesa dei Ghibellini nelle lotte per il dominio di Piacenza, è vera, autentica; ha tutte le carte in regola con storia: cruenti scontri, impiccagione di prigionieri e congiurati, episodi gloriosi. Un ampio fossato circonda il castello.
Una residenza esclusiva, ricca di storia, tradizione e fascino.
Un luogo fuori dal tempo, dall’atmosfera magica e fiabesca; una cornice unica per incantare e stupire.
A disposizione per l’organizzazione di eventi privati e meeting aziendali.
Ha pianta quadrangolare con torri sui quattro angoli, due cilindriche e due quadrate. Edificato in pietra e laterizio, l'alternanza dei due materiali è sfruttata in chiave decorativa con l'alternanza di fasce e l'uso di profili in cotto su fondo in pietra. Gli edifici costituiscono tre lati del complesso, il quarto è chiuso da un muraglione merlato. L'ingresso era consentito da un ponte levatoio, di cui rimangono le tracce, sopra il fossato tuttora esistente.
Nei primi anni del 1900 Giuseppe Visconti di Modrone curò il restauro e ampliò gli annessi del castello costruendo ex-novo un piccolo villaggio in stile neo-gotico-rinascimentale. Probabilmente l'unico edificio antico oltre il castello è la chiesetta dedicata a Sant'Anna, cappella privata della famiglia risalente al XVII secolo.
Il grande parco che circonda il maniero misura circa 150.000 m2, e ospita: la chiesetta, lo studio del Duca, il belvedere che si protende sul rio Grazzano, il labirinto, il giardino all'italiana e diversi esemplari di alberi secolari. Mediante visite guidate organizzate dalla pro-loco il parco è ora visitabile a pagamento in determinati periodi dell'anno.
Oggi meta turistica, il borgo ospita botteghe artigiane e punti di ristoro e viene animato con rievocazioni storiche e feste in costume.
Il parco del Castello di Grazzano Visconti, di 150.000 mq, realizzato all'inizio del '900 su progetto del Duca Giuseppe Visconti di Modrone, si configura come un esempio dello stile eclettico, accogliendo elementi del giardino all'italiana, dei parchi alla francese e all'inglese, rispondendo alle esigenze di decoro in voga tra XIX e XX secolo. Parterres, ponticelli, fontane e statue sono presenti nelle zone di immediato contatto con il castello, mentre il giardino romantico e paesaggistico è riservato agli angoli più remoti del parco, dove potersi dedicare alla meditazione spirituale solitaria. Costituiscono inoltre interessanti elementi caratteristici dell'arredo del parco il labirinto, la casetta dei giochi, l'oratorio, la piccionaia e lostudio del Duca. Il parco rappresenta dunque un'affermazione del principio romantico che identifica la bellezza nella verità.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
A soli 11 Km da Piacenza, facilmente raggiungibile dall'Autosole (A1 uscita Piacenza Sud, imboccando la tangenziale, in direzione Stadio, quindi seguite i cartelli per la ValNure), indicatissimo da una quantità di cartelli stradali.
Recensioni
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gioconda
- 16/10/2010
Storia
Con questo manoscritto, il duca Gian Galeazzo Visconti, Signore di Milano e di altre città del nord, autorizzava la sorella Beatrice sposata al nobile piacentino Giovanni Anguissola a costruire un castello nella loro proprietà di Grazzano.
Il complesso castrense fu impostato su schema quadrato con quattro torri agli angoli delle quali: due a base circolare e due a base quadrata. All'interno del corpo di fabbrica una corte a base quadrata circondata da porticati. Sopra ai porticati i corpi di collegamento si affacciano sulla corte interna con delle finestrature o con dei ballatoi aperti.
A base quadrata, circondata da un ampio fossato, i torrioni merlati agli angoli, questa rocca, baluardo di difesa dei Ghibellini nelle lotte per il dominio di Piacenza, è vera, autentica; ha tutte le carte in regola con storia: cruenti scontri, impiccagione di prigionieri e congiurati, episodi gloriosi.
Un ampio fossato circonda il castello. Lo schema di costruzione è classico del periodo in cui è stato realizzato e testimonia l'influenza Viscontea nella zona. Diversi sono i richiami al castello Visconti di Pavia.
Tra una successione e un fatto d'arme furono apportati al maniero numerosi rifacimenti: nel 1698 si sostituì il preesistente ponte levatoio in legno con una struttura "in quadrelli" (Autorizzazione firmata dal notaio pubblico e cancelliere di Piacenza Alessio Dosini a favore del marchese Felice Anguissola).
Alla fine del 1800 attorno al maniero, sparuti contadini popolavano catapecchie e vecchie stalle.
Molte parti del Castello erano andate in rovina: logge e camminamenti erano pericolanti, le mura sgretolate, la stabilità del fortilizio compromessa.
Alla morte di Filippo Anguissola avvenuta nel 1870, si estingue senza eredi il ramo della Casata Anguissola di Vigolzone. I beni passarono alla madre Francesca (Fanny) Visconti, vedova di Gaetano Ranuzio Anguissola, che a sua volta , nel 1883, lasciò i possedimenti al nipote Guido Visconti di Modrone.
E’ il figlio di Guido, Giuseppe Visconti di Modrone ( 1879-1941) a pensare di esaltare i legami tra blasone di famiglia e possedimenti piacentini concependo un progetto volto a sostituire le poche modeste costruzioni esistenti attorno al castello e alla chiesa parrocchiale di Grazzano con un complesso edilizio in stile quattrocentesco.
Il Duca Giuseppe, “uomo coltissimo di gusti raffinati e di idee ben chiare”, nei primi anni del ‘900, coinvolge nel progetto l’architetto Alfredo Campanini ( di origini emiliane ma milanese d’adozione) il quale, in perfetta coerenza con le idee del Visconti realizzò notevoli opere di ripristino e trasformazione del castello: oltre al consolidamento statico-strutturale della fabbrica, vengono apportate variazioni alla distribuzione interna degli spazi destinati alla residenza, alla volumetria dell' edificio, ma soprattutto all' apparato decorativo. Tutta la fabbrica, comprese le torri, viene sopraelevata, gli spalti sono coronati dalla merlatura ghibellina (a coda di rondine) e la torre d'angolo a nord-est, originariamente cilindrica, diviene quadrangolare per adeguarsi a quella di nord-ovest. La ridefinizione coinvolge anche gli arredi dove la raffinata cultura del conte trova la sua massima espressione.
Bibliografia
A. Ambrogio Grazzano Visconti Piacenza 1954
Carmen Artocchini Castelli piacentini - Edizioni TEP Piacenza 1967
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