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Descrizione
Si erge, incantevole, al centro del borgo, circondata da ampio fossato d"acqua, e racchiude, perla preziosa, uno dei capolavori del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il mito di Diana e Atteone. Ancora intatto è l'appartamento nobile dei Sanvitale, conti che la tennero sino al 1948, con mobili e suppellettili del Cinque, Sei, Sette e Ottocento, i ritratti di diversi esponenti della famiglia, affreschi e quadri di Felice Boselli. E, come i castellani di un tempo, dalla "Camera ottica", grazie ad un ingegnoso sistema di lenti e di prismi, si può ancora curiosare, stando segretamente nascosti, sulla vita della piazza.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
A1 (del Sole) da Bologna: uscita Parma Ovest da Milano: uscita Fidenza
parcheggio autostradale "Fontanellato": uscita pedonale A15 (della Cisa) da La Spezia: uscita Parma Ovest.
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Storia
La Rocca di Fontanellato è conosciuta anche come Rocca Sanvitale. I Sanvitale infatti risultano possessori del territorio di Fontanellato dal 1378 e fecero costruire la parte più antica del castello, la torre quadrata posta a nord, probabilmente, dopo il 1386 e completarono la cinta muraria prima del '400. Nell'ottobre del 1404 ai fratelli Gilberto e Gian Martino Sanvitale venne concessa da Gian Maria Sforza, duca di Milano, la separazione dal Comune di Parma e l'erezione in Contea dei territori dei loro feudi fra i quali era Fontanellato. A Gian Martino e Gilberto successero Angelo e Stefano.
Alla morte di Jacopo Antonio (figlio di Stefano-1511) restarono eredi delle proprietà Gian Francesco e Galeazzo che sposerà nel 1516 Paola Gonzaga figlia del Marchese di Sabbioneta.
I Sanvitale, si schierarono, dopo la caduta di Ludovico il Moro, a favore del Re di Francia.
Galeazzo che fu il committente al Parmigianino dell'affresco della saletta detta oggi di Diana e Atteone (1523-24), giurò fedeltà a Pier Luigi Farnese nel 1545, resisté, dopo l'uccisione del Duca, alle armate imperiali di Ferrante Gonzaga e si legò ad Ottavio Farnese.
Mentre Ottavio Farnese riconobbe come imperiale il proprio ducato e divenne sostenitore dell'egemonia spagnola in italia, i Sanvitale, contrari alla sua politica, si staccarono dai Farnese e si ritirarono nei propri possessi. Furono, nonostante ciò, coinvolti nella presunta congiura del 1611-12 in cui persero la vita Barbara Sanseverino, che aveva sposato in prime nozze Giberto Sanvitale, suo figlio Girolamo e Alfonso. Della nobile famiglia si ricordano inoltre Jacopo Antonio III che fu, con il poeta Carlo Innocenzo Frugoni, il fondatore dell'Arcadia Parmense, Fortuniano che pubblicò diverse opere letterarie e Alessandro che nel 1803 fondò ospizi di educazione e di avviamento professionale per maschi e femmine.
Luigi, sposo di Albertina Montenovo, figlia di Maria Luigia d'Austria duchessa di Parma, abbracciò apertamente la causa nazionale e subì l'esilio ed il sequestro dei beni.
Seguì Alberto e infine il Conte Giovanni che vendette il Castello al Comune di Fontanellato nel 1948.
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