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Descrizione
Qualificato come uno dei "Borghi più belli d'Italia", Compiano ha il privilegio di un'invidiabile posizione, distesa lungo il crinale di un colle che domina il percorso del fiume Taro e i valichi appenninici di collegamento tra l'Emilia, la Toscana e la Liguria.
Il Castello di Compiano è una fortificazione che sorge in alta val di Taro ed è strettamente collegata al piccolo borgo omonimo, che domina dall'alto. Il maniero presenta una struttura massiccia, con una pianta a pentagono irregolare, chiusa da tre torri rotonde "alla piacentina" e da una quadrata di fattura più antica. L'accesso, in un unico punto, è consentito da un ponte in muratura preceduto da un particolare rivellino semicircolare.
All'interno, vi sono due importanti Musei: la Collezione "Raimondi Gambarotta", costituita da oggetti d'arte, arredi e dipinti sei-settecenteschi e l'unico Museo Massonico in Italia denominato "Orizzonti Massonici". Una considerevole parte del castello è stata adibita a Relais-Foresteria con un moderno centro convegni, parco e piscina: il recente restauro dell'edificio ha, infatti, consentito di ricavare tredici camere, per offrire un raffinato soggiorno ricco di stimoli culturali in totale quiete, lontano dal caos.
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Camere e tariffe
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Come raggiungere
Autostrada A15 Parma - La Spezia, uscita Borgotaro, il capoluogo dista 30 Km dal casello ed è raggiungibile con una nuova e moderna strada che scorre lungo le sponde del fiume Taro.
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Storia
Il castello, tra i più spettacolari dell'Italia settentrionale e l'intatto piccolo borgo, formano un unico insediamento, abbracciati entrambi da una cinta muraria con tre porte d'accesso. La sua origine è incerta, ma, interpretando i risultati di recenti restauri, è facile ipotizzarne l'esistenza molto prima dell'anno 1000, sia pure con una dimensione certamente più contenuta. Nel VII-VII secolo iniziò una serie di costruzioni difensive anche a Compiano, come del resto in molte parti dell'Appennino; infatti l'analisi delle murature del castello rivela che l'attuale torre nord sia un torrione d'epoca carolingia.
Episodio fondamentale nelle vicende compianesi si ebbe nell'anno 1141, quando i proprietari di allora, i marchesi Guglielmo e Obizzo Malaspina, cedettero il castello ed il territorio di Compiano al Comune di Piacenza. E, ancora, nel 1257, tempo in cui Ubertino Landi, nobile ghibellino di Piacenza in competizione con il Comune guelfo, facendosi forte di un momento di crisi municipale, acquistò terreni a Compiano e Bardi, riuscendo poi a farsi investire dei due feudi, insieme ad altri delle valli del Ceno e del Taro già appartenuti alla famiglia Malaspina.
Artefici della fortuna di Compiano furono proprio i Landi che riuscirono a creare uno Stato, divenuto Principato nel XVI secolo. Quando si estinse la famiglia Landi, l'unica figlia di Federico, ultimo Principe, e sposata Doria non ebbe figli, i Farnese di Parma e Piacenza, che da due secoli premevano per estendere il loro Stato fino al crinale dell'Appennino, riuscirono ad acquistare il Principato Landi (1682). Il dominio Landi coincise con il massimo splendore del castello e del borgo; a Compiano erano presenti una zecca con il diritto imperiale di battere propria moneta, scuole pubbliche, medico condotto e un Monte di Pietà per le granaglie, onde evitare speculazioni nei periodi di carenza.
Episodio importante nella storia di Compiano e del castello, fu il matrimonio tra la Principessa Maria Landi di Compiano ed Ercole I° Grimaldi di Monaco, avvenuto nel 1595. Attraverso tale unione i loro figli ottennero il titolo nobiliare della madre; infatti il primogenito, Onorato II°, fu il primo Principe Grimaldi e governò il suo Stato per circa 50 anni. A ricordo di tale evento nel luglio del 2003 il Principe Alberto II° di Monaco compì una visita ufficiale al castello e al borgo di Compiano. Terminata la dominazione landese, il castello conobbe un implacabile declino; dapprima sotto i Farnese e poi con i Borbone, il possente maniero, che i Landi avevano dominato senza interruzione per più di quattrocento anni, perse il ruolo di controllo della Valtaro, subendo radicali alterazioni, e divenne prigione e sede di un presidio militare.
Nei primi anni del XX° secolo divenne sede di un collegio femminile e resto tale sino al 1962; nel 1966 la Marchesa Lina Raimondi Gambarotta acquistò il castello, trasformandolo in sontuosa dimora. Nel 1987, data della sua morte, il maniero è passato in eredità al Comune di Compiano che ne ha curato il recupero degli spazi e l'apertura al pubblico.
Bibliografia
Daniela Guerrieri Castelli del Ducato di Parma e Piacenza - NLF 2006
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