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Descrizione
Il Castello di Monteverde sovrasta il paese omonimo e domina l’ampia vallata percorsa dal fiume Ofanto. Il nome del borgo (Montis Viridis)deriva fa riferimento al monte ricco di vegetazione su cui sorge il paese. Il maniero ha una pianta irregolare con torri cilindiriche e sorge su una scarpata rocciosa che caratterizza tutto il fronte nord.
Al castello vi si accede da un ingresso sulla lato orientale, con portale ad arco sormontato da stemma gentilizio, raggiungibile mediante una rampa di gradini. Entrati ci si trova in un ampio cortile interno dal quale si dipartono gli ingressi relativi a ciascuna ala del castello.
La scala, posta all’angolo nord del cortile, conduce alle sale interne del primo piano, mentre la scala sul lato sinistro, conduce al piano rialzato con ingresso in ampio salone di rappresentanza. Nell’angolo meridionale del fortilizio si eleva una torre a pianta circolare avente diametro pari a circa 8 metri ed altezza di oltre 12 metri, con tre ambienti dislocati su tre livelli. L’altra torre cilindrica, a base scarpata, posizionata nell’angolo esterno del cortile, ha una altezza di 9,50 metri e diametro pari a 7,90.
Altre due torrioni cilindrici si sviluppano ai lati nord-est e sud-est. All’interno del cortile si presenta una cisterna ipogeica che serviva per la raccolta di acque piovane e per l’approvvigionamento idrico dell'abitato. Da tale pozzo si poteva accedere ad un tunnel segreto usato dal re, in caso di attacco, per allontanarsi dal castello.
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Prezzi ed orari
Come raggiungere
Da Napoli-Bari: autostrada A16 - uscita al casello di Lacedonia, proseguire per la SP6 per circa 3,5,Km - prendere SP51 per circa 6 Km - proseguire SP 83 per circa 3,5, Km Siete arrivati . Distanza da Napoli 150 Km. Tempo stimato di percorrenza 1h e 45 min.
Da Potenza: autostrada E847 direzione Metaponto, prendere l'uscita in direzione Foggia Metaponto SS407- in prossimità di Melfi proseguire per Monticchio - successivamente prendere la SP155 e seguire le indicazioni Monteverde.
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Storia
Fonti storiche fanno risalire le prime origini del castello al IX secolo. Della sua esistenza vi è testimonianza in un documento risalente all'anno 897. Nell'Alto Medioevo i Longobardi eressero questo fortilizio la cui struttura originaria era a base trapezoidale.
Nel corso del Medioevo furono aggiunte le torri cilindriche ancora esistenti ed il ponte elevatoio, oggi scomparso. Tra il XV e il XIX secolo il castello assunse la configurazione attuale conservando quella tipica Aragonese. A valle del Castello si sviluppa il centro storico, dalle caratteristiche strade strette su cui affacciano portali artistici scolpiti in pietra locale, le splendide Valli dell'Osento e del fiume Ofanto.
Il Castello fu anche residenza signorile della famiglia Orsini, di Roberto il Guiscardo, Goffredo conte di Andria e nel 1532 del principe di Monaco Onorato Grimaldi; nel 1642 passò a Michele Sangermano e dal 1689 fino all'abolizione dei diritti feudali nel 1806, appartenne alla casata dei Caracciolo.
Nel 1049 divenne sede vescovile e acquistò importanza come vescovato.
Entro le mura del castello esiste una cappella di cui rimane soltanto un’acquasantiera realizzata da Carpencivo per ordine del vescovo Loseto nel 1343.
Il castello di Monteverde ebbe in origine carattere militare, solo successivamente fù adibito a edificio di abitazione signorile. In età medievale tutto il paese di Monteverde diventò simile a una fortezza, con mura (chiamate Mura Pelagiche) alte e spesse che lo difendevano dagli attacchi dei nemici. Anche il castello, che significa piccolo castrum e che ha sempre rappresentato l’emblema della signoria feudale sugli abitanti (“homines”) della terra, fu cinto da mura, bastioni e torri adibite ad abitazione, difesa, avvistamento, deposito delle armi.
Durante il trascorrere dei secoli, l’avvicendarsi delle famiglie titolate ed il susseguirsi di eventi catastrofici naturali, il Castello ha subìto numerosi cambiamenti. Oggi conserva l’impianto originario e l’aspetto tipico dell’architettura Aragonese. Dalle testimonianza e documenti storici però si evince la sua struttura originaria.
Con l’invenzione di nuove armi di combattimento e l’introduzione di polvere da sparo ( cannoni, artiglieria) anche l’aspetto del castello cambiò radicalmente; le torri furono abbassate al livello della cinta muraria. Il muretto, chiamato “pettorale”, correva sulla sommità delle torri e delle cortine.
Nel XIII secolo furono realizzati i merli sul parapetto e l’ingresso, che a sua volta era protetto da una robusta porta. Il Castello fù dotato di un ponte levatoio e di profondo fossato. (Il ponte levatoio è oggi scomparso)
Nel 1693, secondo Antonio Galluccio, il Castello si presentava circondato da mura, con merli e cinque torrioni. Si entrava da una porta foderata da lamine di ferro, oltrepassata la quale si entrava nel cortile scoperto, che a sinistra presentava una stanza per uso di stalla con lastrico. In testa vi era un’altra stanza, che serviva da cantina. A destra, vi erano due camere, e un camerino, dentro il Torrione.
Nel 1694 il castello di Monteverde fu danneggiato da un sisma. Nel 1695 il feudo di Monteverde passò al Regio Fisco, che lo vendette a Benedetto Giacinto Sangermano. In tale periodo Il fortilizio fu restaurato e abbellito.
Nel 1744 Giambattista Sangermano, in occasione del suo matrimonio con Gerolama Deali Valva, fece apporre, sul loggiato esterno, la seguente iscrizione:
A.D. MDCCXLIV
SANGERMANI STIRPE NATUS
VALVA E JOHANNES BAPTISTA
PRISCA CONDIDIT ARCE DOMUM
I terremoti del 14 agosto 1851, del 1930 e del 1980 dannegiarono fortemente il castello. Il maniero è stato oggetto di un completo restauro (2004-2007) ed è accessibile al pubblico e visitabile gratuitamente.
Indirizzo: Via Salita Castello
Facilities
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